Segmentare la mandria è uno strumento necessario

Tecnologia

Segmentare la mandria è uno strumento necessario

Si tratta infatti di un metodo di lavoro funzionale a far risaltare al meglio l’investimento in genetica. Occorre però prestare attenzione alla qualità e alla professionalità del servizio offerto

 

Con la costante necessità di ottimizzare le scelte genetiche e di efficientare la gestione della rimonta, la segmentazione della mandria, con il supporto di test genomici e indici personalizzati, diventa uno strumento fondamentale per migliorare il reddito aziendale.
Sul mercato molte aziende offrono questo servizio in modo similare, ma bisogna prestare attenzione alla qualità dei dati utilizzati per elaborare questo metodo di lavoro che, se ben realizzato, garantisce non solo il numero idoneo di animali per la rimonta, senza affollare le strutture e riducendo i costi legati ad animali in esubero, ma anche di velocizzare il progresso genetico della propria mandria.

 

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Con la segmentazione della mandria è possibile identificare quali sono le vacche e le manze top; questi animali verranno fecondati con seme di tori di qualità, preferendo il seme sessato, e saranno in grado di trasmettere la miglior genetica alla progenie. Ci sarà, poi, un gruppo di animali discreti e, infine, sarà possibile identificare le vacche con scarso valore genetico, che verranno fecondate con razze da carne, al fine di ottenere un maggior ritorno economico dalla vendita del vitello

 

Step by step

Il primo passo, è uno studio attento della situazione generale dell’azienda, analizzando i dati genetici disponibili sulle piattaforme, come Herd Up e PGA di Anafibj, che riportano in maniera molto intuitiva e dettagliata la situazione genetica generale dell’azienda. Oltre ai dati genetici, però, è importante analizzare i dati fenotipici della mandria e avere ben chiari i propri obiettivi di selezione.
La scelta dell’indice di riferimento con il quale classificare gli animali rappresenta il secondo step. L’utilizzo di test genomici riconosciuti e con risultati ufficiali rendono il lavoro di selezione molto più attendibile. Non sempre, però, gli animali giovani sono i soggetti con un valore genetico più alto: potrebbe capitare, quindi, di fecondare delle vacche con seme sessato e dover vendere manze con scarso valore genetico. In questa fase, è importante tenere conto anche dei “paletti” fenotipici come, per esempio, l’eliminazione dei soggetti segnalati con insufficiente velocità di mungitura.
Il terzo step è la stesura di un piano di accoppiamento WAM: un programma estremamente completo, che elabora i dati tenendo conto dei pedigree e delle performance delle 10 generazioni precedenti dei soggetti, e permette così di ottimizzare gli obiettivi di selezione garantendo, inoltre, una reale gestione della consanguineità.
L’ultimo step è il controllo costante dei dati, strumento fondamentale per compiere azioni correttive nel caso di scostamenti rispetto al programma e agli obiettivi prefissati.

Michele Manzoli