Come prepararsi alla robotizzazione “totale”

Tecnologia

Come prepararsi alla robotizzazione “totale”

La completa automazione dell’allevamento sta per diventare realtà. Alcuni semplici accorgimenti possono aiutare a preparare la “transizione tecnologica” della propria azienda

 

L’innovazione tecnologia ha prodotto, per l’allevamento della bovina da latte, i sistemi automatici di alimentazione, per la mungitura, per la pulizia, per il rilevamento della zoppia, per la determinazione del BCS, oltre alle recinzioni virtuali e ai sistemi elettronici per l’identificazione degli animali.
L’ormai ampia disponibilità di strumenti tecnologici e dell’innovazione digitale sul mercato mondiale nonché il loro significativo apporto nel migliorare la qualità del lavoro e della vita dell’allevatore (oltre al benessere animale esiste anche quello dell’allevatore!) invoglia un numero sempre crescente di imprenditori agricoli ad adottarli.
Questa decisione deve essere assunta dopo un’attenta riflessione perché l’introduzione in allevamento di questi sistemi rivoluziona completamente il modo di pensare e di lavorare e, quindi, comporta una serie di adeguamenti senza i quali il loro impiego risulta non pienamente soddisfacente se non, addirittura, controproducente.
Il robot potrebbe diventare un collega?” è una domanda che ricorre sempre più frequentemente fra gli allevatori che desiderano usufruire pienamente di tutti i vantaggi offerti dalla moderna tecnologia. Tra i numerosi benefici, il più immediato e tangibile è un considerevole risparmio di tempo associato alla possibilità di svincolarsi, quasi completamente, dall’esecuzione dei lavori routinari (es.: mungitura, preparazione e distribuzione dell’unifeed). L’entusiasmo non deve tuttavia prescindere da una sana e responsabile valutazione della situazione aziendale (l’investimento economico è tutt’altro che trascurabile), da un’oggettiva conoscenza dei prodotti disponibili in commercio come pure dall’assunzione della piena consapevolezza dei mutamenti che essi comportano. Come prepararsi a questo decisivo cambiamento? Per rispondere è sembrato utile riproporre al lettore italiano alcuni semplici suggerimenti proposti dal Zentrum für Digitalisierung in der Landwirtschaft di Bad Sassendorf, in Germania, che è il centro di riferimento per l’automazione e la digitalizzazione in agricoltura. Il centro offre agli allevatori e ai professionisti del settore la possibilità di ampliare le proprie conoscenze, anche attraverso l’uso della realtà virtuale, sulle moderne tecnologie impiegate in agricoltura.

 

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Il personale giovane, competente e motivato, che interagisce con i sistemi automatici è la garanzia di ulteriori e interessanti miglioramenti nel management aziendale (foto Olivari, 2023)

 

Esame di coscienza

Interrogarsi sull’applicabilità nella propria realtà. Prima di procedere all’automazione del proprio allevamento l’allevatore deve interrogarsi non solo sulla scelta dei sistemi da acquistare, ma sulla fattibilità della loro applicazione nella propria realtà aziendale. Il grado di specializzazione oggi raggiunto dalle ditte costruttrici consente l’adattamento dei sistemi automatici pressoché a qualsiasi realtà aziendale. Sebbene questa capacità sia, senza dubbio, il sintomo di un’elevata competenza professionale, l’allevatore non può certo esimersi dall’effettuare una propria e personale valutazione, prima di affidarsi alla consulenza dei tecnici specializzati.
Valutare l’assistenza tecnica. Il diffuso impiego dei sistemi automatici negli allevamenti di bovine da latte obbliga ad assicurare che gli automi funzionino costantemente bene. La quasi assoluta garanzia del loro ininterrotto ed efficiente funzionamento è, per l’allevatore, una certezza sulla quale basare intelligentemente la propria scelta di acquisto. Un tale presupposto può essere garantito esclusivamente dalle ditte costruttrici attraverso una regolare e affidabile assistenza tecnica nonché dai sistemi di autocontrollo installati sulle macchine. Infatti, quando i sistemi automatici manifestano delle criticità o dei malfunzionamenti, per l’allevatore è fondamentale sapere di potersi affidare alla competenza di un efficiente servizio di assistenza tecnica situato, possibilmente, nelle vicinanze dell’azienda. Ciò garantisce un regolare e continuo svolgimento del lavoro evitando di compromettere il normale decorso delle attività.

 

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Il risparmio di tempo nella preparazione e nella distribuzione dell’unifeed è solo uno dei vantaggi ottenibili da un AFS (foto Olivari, 2023)

 

Formazione ad hoc

Istruire se stessi e il proprio personale. Istruire se stessi, i propri dipendenti e invitare i consulenti aziendali a fare altrettanto è un’operazione propedeutica, indispensabile all’introduzione dei sistemi automatici in stalla; l’esigenza è tanto più impellente quanto maggiore è il livello di automazione, ovvero quanti più sistemi vengono installati. Per quanto riguarda i dipendenti d’azienda, la formazione non si limita soltanto alla comprensione e all’uso dei software, ma contempla l’irrinunciabile presupposto di possedere una valida preparazione professionale: è impensabile saper gestire i sistemi automatici senza conoscere e saper applicare le più utili nozioni tecniche.
Incrementare il livello di responsabilità nel lavoro. I sistemi automatici supportano l’allevatore sia nello svolgimento del quotidiano lavoro routinario sia nell’assumere le importanti decisioni inerenti il management della mandria mantenendo, contemporaneamente, alta la qualità nell’esecuzione di entrambe le attività. Innanzitutto, la loro adozione implica una maggiore responsabilità nello svolgimento di un lavoro qualitativamente superiore da parte dell’allevatore e dei suoi collaboratori e poi da tutte le figure professionali che prestano la loro attività in azienda.
Disporre di un adeguato ricambio generazionale. L’introduzione dell’automazione e della digitalizzazione nell’allevamento comporta un ricambio generazionale ed è favorita dalla maggiore propensione dimostrata dalle nuove generazioni verso l’utilizzo dei dispositivi tecnologici che, però, progrediscono più velocemente se paragonati all’avvicendamento fra le generazioni: questa dicotomia è aggravata dalla sempre più crescente difficoltà nel reperire giovani italiani, qualificati, da assumere in qualità di dipendenti e/o consulenti. Una parziale soluzione al problema consiste nell’offrire delle adeguate condizioni lavorative, una retribuzione commisurata alla mansione svolta e concorrenziale ad altre tipologie di lavoro associate ad una valorizzazione del merito e ad un’autonomia decisionale.

 

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Un sistema automatico di pulizia è uno dei diversi prodotti dell’automazione applicabili all’allevamento della bovina da latte (foto Olivari, 2021)

 

Agire, non reagire

Adattare la propria mentalità alla robotica. L’allevatore deve adeguare il proprio modo di pensare alla modalità operativa dei robot. Ciò implica mettere in pratica il detto “agire anziché reagire”: bisogna adottare un nuovo metodo di lavoro basato sulla costante e regolare applicazione di valide conoscenze tecniche.
Creare un ininterrotto processo produttivo strutturato. Quando si decide di avvalersi dei moderni sistemi automatici, il più radicale cambiamento da apportare in allevamento consiste nello standardizzare tutti i procedimenti che concorrono al processo produttivo in modo da rendere quest’ultimo ininterrotto e articolato affinché esso raggiunga la massima efficienza e, perciò, un altrettanto massima efficacia derivante dall’impiego degli automi. “Chi vuole automatizzare deve obbligatoriamente standardizzare”. Mettere in partica questo concetto significa individuare, fin da subito, quali sono i procedimenti e/o i protocolli di lavoro che devono essere mantenuti, quali devono essere implementati e quali, invece, devono essere abbandonati perché non sono confacenti alle superiori esigenze imposte dall’automazione. Questo è un importante aspetto da considerare perché la validità tecnica delle procedure e dei protocolli di lavoro, nonché il tempo dedicato al management giocano un ruolo decisivo nel trarre i migliori vantaggi dall’impiego dei sistemi automatici.
Essere presenti in stalla. Sebbene l’automazione generi una standardizzazione dei processi e viceversa, tuttavia l’impiego dei robot crea anche una certa flessibilità nelle diverse attività perché sgrava gli operatori dall’esecuzione delle operazioni routinarie. Questa flessibilità non significa, però, che l’uomo non debba interagire con il processo produttivo: purtroppo, all’avvento della robotica, questa convinzione ha costituito un inganno per diversi allevatori che si erano illusi di poter affidare completamente alle macchine, sia l’esecuzione delle operazioni sia il loro controllo; è quanto accaduto inizialmente con i sistemi automatici di mungitura. Pensare che la macchina possa operare in totale autonomia e in piena indipendenza dal controllo umano è una pericolosa illusione che può avere conseguenze anche disastrose. La presenza in stalla dell’allevatore e dei suoi coadiuvanti non deve mai mancare non solo per svolgere quelle attività che ancora sono un completo appannaggio dell’uomo (es.: inseminazione artificiale), ma per controllare e gestire quotidianamente, sia le bovine sia gli automi.

 

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L’impiego dei robot in allevamento comporta un innalzamento del livello di sorveglianza sulla sicurezza dei lavoratori (foto Olivari, 2023)

 

Approccio al dato

Trattare i dati con abilità e prontezza. I sistemi automatici producono una mole impressionante di dati sui quali l’allevatore può fare affidamento per assumere le importanti decisioni legate al management aziendale. A questo scopo è assolutamente necessario analizzare, elaborare e interpretare prontamente e correttamente i dati che i diversi software rendono disponibili sul pc o sul proprio smartphone in modo da intervenire tempestivamente; tutto ciò si traduce in tre semplici azioni: “osservare, valutare, agire”. Operare in questo modo consente di individuare anticipatamente la prossima e/o futura comparsa di eventuali problemi e permette di intervenire prontamente per impedire che ciò si verifichi. Uno dei vantaggi offerti dai prodotti dell’automazione consiste, infatti, nell’ampliare e accrescere le possibilità di lavorare, prevenendo i problemi e non cercando di risolverli: migliora, così, l’efficienza del lavoro quotidiano e la redditività aumenta. Inoltre, gli strumenti di analisi dei dati non sono dei semplici accessori, ma costituiscono degli indispensabili strumenti di lavoro che dovrebbero essere usati ogni giorno. Solo così si otterrà un vero valore aggiunto dall’impiego dei sistemi automatici che, altrimenti, sarebbero utili solo alla meccanica esecuzione delle operazioni. Quest’ultima visione non è certamente disprezzabile, ma non coincide con l’obiettivo per il quale i sistemi automatici sono stati progettati e realizzati.
Aumentare la sorveglianza sulla sicurezza. Come un qualsiasi altro imprenditore, l’allevatore è obbligato a garantire continuamente a sé stesso, ai suoi dipendenti e alle figure professionali coinvolte nelle attività aziendali, degli elevati standard di sicurezza. L’impiego degli automi in allevamento comporta un innalzamento del livello di sorveglianza sulla sicurezza dei lavoratori. Infatti, la presenza di robot, che si muovono e operano autonomamente, innalza il rischio di infortuni e di incidenti, soprattutto per coloro che frequentano sporadicamente l’allevamento.

 

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Il robot di mungitura, oltre a mungere le bovine, raccoglie un’enorme mole di dati preziosi per la gestione della mandria (foto Olivari, 2020)

 

Aspettando l’IA

Considerare le possibilità di monitoraggio dei sistemi. Oltre alla qualità dell’assistenza tecnica e alla sua tempestività d’intervento bisogna considerare quali siano le possibilità di controllo e di monitoraggio del lavoro svolto da ciascun sistema automatico e di tutti, nel loro insieme. L’allevatore dovrebbe poter interagire, in qualsiasi momento, con ognuno degli automi che operano nel proprio allevamento e dovrebbe poter modificare contemporaneamente, del tutto o in parte, l’attività di ciascuno in funzione delle esigenze gestionali. L’elevato numero di sistemi automatici oggi installabili in un allevamento di bovine da latte rende sempre più necessaria la possibilità di un simultaneo interscambio di dati fra le diverse macchine allo scopo di creare un’uniformità e una concordanza di azione fra gli stessi; questa esigenza diventerà ben presto irrinunciabile per il successo nel contemporaneo impiego dei robot. In un prossimo futuro, un ulteriore sviluppo richiederà di realizzare delle macchine capaci di evitare anche la più insignificante perdita, carenza di informazioni, di dati e che coprano l’intero processo produttivo, dalla vitella alla vacca in asciutta, attraverso una serie di applicazioni facilmente consultabili dall’allevatore. A questo proposito è facile supporre come l’intelligenza artificiale potrebbe trovare un largo impiego anche nella gestione della mandria

 

di Mattia Olivari – Tecnico bovini da latte, Bergamo