di Mattia Olivari – Tecnico bovini da latte, Bergamo
A livello internazionale si stanno moltiplicando gli studi mirati a chiarire in che modo la mungitura robotizzata influisca sul riposo, sull’alimentazione e sulle altre attività quotidiane della bovina da latte. Ma per ora, purtroppo, non ci sono certezze
I sistemi automatici di mungitura (AMS) offrono ad ogni singola bovina la possibilità di farsi mungere senza condizionamenti presupponendo che ciascun animale agisca come un soggetto indipendente dal resto della mandria. Nella realtà dell’allevamento, le vacche non possono, però, essere considerate come individui a se stanti perché i bovini sono animali gregari, la cui gerarchia sociale è retta da specifiche interazioni. Non solo: quantunque il robot di mungitura abbia, senza dubbio, migliorato il benessere di ogni singola bovina e, quindi, dell’intera mandria, ha altrettanto sicuramente influito sul comportamento degli animali. Infatti, come qualsiasi altra modificazione dell’ambiente che le circonda, anche la transizione da una mungitura eseguita in una sala tradizionale a quella effettuata attraverso un AMS obbliga le vacche ad adattare il loro comportamento.
La tabella 1 riporta i dati relativi ad alcuni parametri comportamentali rilevati in bovine munte con un sistema automatico.
Deambulazione e sosta in stazione
Le bovine munte con un AMS rimangono in stazione quadrupedale per il 50,1% del tempo giornaliero e lo trascorrono alimentandosi (19,7%), leccando le compagne e senza particolari attività (10,4%), o riposando (16,1%); la deambulazione occupa solo il 3% dell’intero giorno. Mediamente le vacche sostano in piedi per 94-103 minuti prima di accedere all’AMS e 75-78 minuti dopo essere state munte. Nelle mandrie munte con un sistema automatico è importante che, dopo la mungitura, le vacche non rimangano in piedi per più di 2,5 ore consecutive perché è stato dimostrato che questa condizione promuove le infezioni mammarie sostenute da microrganismi ambientali. Inoltre, se l’accesso alla postazione di mungitura robotizzata avviene in prossimità della distribuzione o del riavvicinamento dell’unifeed, gli animali tendono a rimanere in piedi più a lungo, probabilmente per alimentarsi con una razione più fresca e più appetibile; in particolare, è il riavvicinamento della PMR a stimolare la permanenza in piedi delle bovine. Dopo essere state munte, le vacche sostano in piedi 9,3 min. in più se la distribuzione della miscelata avviene una sola volta al giorno.
Tempi, durata e modalità di riposo
Normalmente, le bovine riposano più a lungo (75-79 minuti) dopo essere state munte da un AMS rispetto alle vacche munte con una sala tradizionale (35-62 minuti). Tempi, durata e modalità del riposo sono oggetto di risultati discordanti perché, secondo alcuni studi, non esistono differenze nei tempi di riposo di sosta in stazione quadrupedale fra traffico libero e forzato, mentre altre ricerche indicano come il traffico forzato, se paragonato a quello libero, induca le bovine a rimanere più tempo in piedi. Indipendentemente dal tipo di traffico, le bovine munte con un AMS rimangono sdraiate mediamente 11,5 ±2,5 ore/giorno, ovvero per una durata simile alle vacche munte attraverso una tradizionale sala di mungitura. Nell’arco delle 24 ore, le vacche rimangono sdraiate per il 49,1% del tempo, ruminando per il 24,1% e riposando per il restante 24,1%; il 55,3% degli animali si sdraia sul lato sinistro mentre il restante 44,7%, su quello destro. In generale, le bovine preferiscono sdraiarsi mostrando all’una l’addome dell’altra rispetto alla posizione che oppone il dorso di una a quello dell’altra. Il numero di periodi giornalieri di riposo è pari a 8,0±2,9, ciascuno dei quali ha una durata pari a 84,1±38,4 minuti: le bovine molto produttive manifestano un numero minore di periodi di riposo ognuno dei quali ha una durata inferiore. Questa modificazione comportamentale sarebbe da attribuirsi al maggiore fabbisogno energetico che induce gli animali ad alta produzione a frequentare più spesso la mangiatoia per alimentarsi. Infatti, i tempi e la durata del riposo sarebbero correlati alla frequenza di accesso alla mangiatoia e allo spazio disponibile in rastrelliera. Indipendentemente dalla posizione nella gerarchia di mandria, le bovine munte con un sistema a traffico libero trascorrono più tempo nella zona di riposo a cuccette. Tuttavia, all’interno della mandria, esiste una differenza: le vacche di rango più alto rimangono più frequentemente nella zona di riposo se confrontate con quelle di rango inferiore.
Sosta in attesa
Sono molti i fattori che inducono le vacche a esitare, quindi a sostare in piedi in attesa, nell’accedere alla postazione robotizzata di mungitura. Sembra che l’area di attesa prospiciente alla postazione AMS abbia lo stesso effetto sulla durata della permanenza in stazione quadrupedale esercitato dalla sala di attesa nella mungitura tradizionale. Le bovine che indugiano inutilmente nell’accedere all’AMS possono ostacolare sia l’ingresso sia l’uscita di altri animali compromettendo l’efficienza di lavoro della postazione. Normalmente, le bovine di basso rango attendono in media 68,9±6,5 minuti per accedere all’AMS contrariamente alle conspecifiche di rango più alto che aspettano solo 3,5±0,11 minuti. La durata del tempo di attesa dipende anche dal numero di animali presenti nell’area di sosta; nei sistemi a traffico forzato, il numero di vacche che attendono di farsi mungere è superiore. Sempre per lo stesso motivo non bisognerebbe recuperare più di 8 bovine ritardatarie per volta e per singolo AMS.
Accesso al robot
Le bovine frequentano l’AMS per farsi mungere in media da 2,2-2,5 volte/giorno fino a 2,8±0,4 volte/giorno; la frequenza di mungitura aumenta al diminuire del numero di vacche per ciascuna postazione. Esiste una differenza fra i sistemi a traffico libero e quelli a traffico forzato per i quali è stata rilevata una maggiore frequenza di mungitura (2,5-2,9 volte/giorno) rispetto ai primi (2,0- 2,2 volte/giorno), ma gli studi finora effettuati presentano risultati contraddittori.
Nella maggioranza delle mandrie, le pluripare accedono all’AMS più raramente rispetto alle primipare le quali, anche nei sistemi a traffico forzato, eseguono un numero superiore di visite volontarie e involontarie (2,2±0,6 e 0,2±0,05/giorno) se paragonate alle pluripare (1,8±0,07 e 0,4±0,04/giorno).
Tuttavia, indipendentemente dal numero di lattazioni, le visite forzate, ossia quando le bovine sono condotte dall’operatore, sono più frequenti nei sistemi a traffico libero piuttosto che in quelli a traffico forzato (0,5 vs 0,1 volte/giorno). Un altro fattore che influisce sulla frequenza di accesso all’AMS è la posizione all’interno della gerarchia sociale della mandria: le bovine posizionate ai livelli più bassi hanno maggiori difficoltà ad accedere all’AMS e sono costrette a frequentarlo nei momenti meno desiderati, ad esempio, di notte.
Ciò significa che il momento della mungitura di questi animali dipende molto dai momenti in cui le vacche gerarchicamente più forti accedono all’AMS. Comunque, la competizione sociale per accedere alla postazione di mungitura diminuisce, in particolare per le vacche posizionate agli stadi inferiori nella gerarchia della mandria, quanto più è ampia l’area di attesa situata di fronte all’AMS.
Frequenze di accesso
Le bovine accedono più frequentemente al robot di mungitura nell’arco di tempo compreso fra le 7:00 e le 19:00. Il 51% delle bovine accede volontariamente l’AMS verso le ore 7:00; il 36%, alle 9:00 e l’11%, alle 12:30; in generale, infatti, la frequenza di accesso è più elevata fra le 8:00 e le 12:00, periodo durante il quale avviene il 30% delle mungiture giornaliere.
Fra le 8:00 e le 11:00, ovvero quasi nella medesima fascia oraria, il numero di bovine in attesa davanti all’AMS è pari al 12% del totale dell’intera mandria. Poi, il numero di accessi diminuisce sensibilmente fra le 12:00 e le 15.00 e risale fra le 16:00 e le 19:00; durante queste ultime tre ore le bovine che attendono di accedere alla postazione ammontano al 10% dei capi totali.
Negli altri momenti della giornata, ovvero al mattino presto, alla sera tardi e durante la notte, il numero di bovine che sono in attesa di accedere all’AMS è minimo: infatti, dalle 20:00 alle 6:00 del giorno successivo solo il 2% degli animali aspetta di farsi mungere. Durante la notte, la distribuzione degli accessi mostra un andamento variabile: fra le 00:00 e le 4:00 la frequenza è inferiore del 10% rispetto alle rimanenti 20 ore giornaliere, mentre un aumento significativo si registra fra le 24:00 e l’1:00. Gli accessi eseguiti fra le 2:00 e le 5:00 sono, invece, nettamente inferiori rispetto a quelli rilevati durante la giornata.
Permanenza in corridoio
Le bovine sostano più lungo nel corridoio di uscita dall’AMS ed esitano maggiormente ad allontanarsi dalla postazione se un’altra bovina sosta di fronte all’uscita rispetto a quando non è presente alcun animale (192,93 ± 1,11 vs 88,11 ± 1,07 secondi).
Ugualmente, le bovine prolungano il tempo di permanenza all’interno del corridoio se, nella zona di accesso all’AMS, sono presenti altre bovine rispetto a quando non vi sono animali (101,04 ± 1,07 vs 83,66 ± 1,08 secondi); più l’area di accesso è affollata e più la bovina esita ad uscire. Le bovine ad uno stadio più avanzato di lattazione esitano molto di più ad abbandonare il corridoio rispetto a quelle in una fase iniziale, superando anche gli 8 minuti di sosta; questo periodo di tempo è, però, stressante e può impedire anche l’uscita dall’AMS della successiva bovina che ha appena terminato la mungitura. Normalmente sono le primipare sono più riluttanti ad abbandonare il corridoio. In generale, le bovine possono esitare ad uscire anche se non sono presenti altre vacche sia nell’area di accesso sia in quello di uscita dalla postazione.
Velocità di uscita dall’AMS
Le bovine che sono state munte escono più rapidamente (16,2±1,09 vs 18,2±1,33 secondi) dalla postazione se paragonate alle vacche che, al contrario, non sono state munte perché la durata del periodo trascorso dall’ultima mungitura era insufficiente. Queste ultime, inoltre, tendono a girovagare di più nella stalla rispetto alle prime e tendono, entro breve tempo, a ritornare verso l’AMS.
Comportamento alimentare
Normalmente, il 18-20% delle bovine girovaga o sosta nella corsia di alimentazione: nei sistemi a traffico libero, gli animali vagano nella corsia di alimentazione fino a 5-6 ore al giorno, mentre in quelli a traffico forzato per 4-4,5 ore al giorno. Finora sembra che, fra i due sistemi, non esistano delle differenze apprezzabili nell’assunzione alimentare, nella quantità di sostanza secca ingerita giornalmente, nel tempo dedicato all’alimentazione e, neppure, nel numero di pasti giornalieri, benché le bovine munte con un sistema a traffico forzato tendano a dedicare meno tempo ad alimentarsi e a ruminare.
Se confrontate con le vacche appartenenti alle mandrie munte tramite un AMS a traffico libero, gli animali munti con un AMS a traffico forzato eseguono un numero minore di pasti giornalieri ognuno dei quali ha, però, una durata maggiore; nondimeno, i risultati sono ancora discordanti. Invece, quando il traffico è forzato, il tempo trascorso fra l’uscita dall’AMS e l’accesso alla mangiatoia è più breve (12,0±1,06 minuti) rispetto a quando è libero (28,2±1,06) perché, nel primo caso, le bovine accedono alla postazione di mungitura probabilmente stimolate dalla fame. Comunque, rispetto alla sala tradizionale, la mungitura con l’AMS a traffico forzato induce una minore ma costante presenza diurna di vacche alla mangiatoia mentre, indipendentemente dal tipo di traffico, durante la notte, il numero di bovine che si alimentano è minimo e il numero di animali che riposano è elevato. Secondo alcuni autori sarebbero le primipare a risentire maggiormente degli effetti del traffico forzato sul comportamento alimentare. Abitualmente, questi animali trascorrono più tempo alla mangiatoia (176±6,85 vs 144±6,05 minuti) e assumono l’alimento più lentamente se paragonate alle pluripare. Tuttavia, sia nelle mandrie munte con un sistema a traffico libero (grafico 1) sia in quelle munte con un sistema a traffico forzato (grafico 2), le primipare accedono alla mangiatoia con una frequenza paragonabile a quella delle pluripare; pertanto, non esiste alcuna differenza fra le due categorie di bovine.
Indagini future
L’introduzione della mungitura robotizzata ha, senz’altro, apportato innumerevoli vantaggi all’allevamento della bovina da latte, ma ha influito sul comportamento degli animali attraverso una serie di effetti che, avendo prodotto dei risultati spesso discordanti, richiedono che vengano eseguite delle ulteriori indagini.
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