Limousine, una scelta di vita

Luigi Pasqualetti in mezzo ai figli Alessandro (a sinistra) e Francesco

Gestione mandria

Limousine, una scelta di vita

Per i Pasqualetti non c’è niente di meglio del bestiame per valorizzare i pascoli e il bosco della loro azienda di Tessennano (Vt). Siamo andati a trovarli

 

Nel mondo della Limousine avere successo non è solo questione di passione, ma anche di visione e capacità di adattare la mandria alle condizioni della propria azienda agricola. Non basta infatti essere bravi allevatori, ma è indispensabile saper trasformare la celebre razza francese in uno strumento con cui creare valore su terreni che hanno bisogno del bestiame per creare reddito.
Il regno della famiglia Pasqualetti è a Tessennano (Vt) e prima di convertire tutto a Limousine è stata la Maremmana ad essere protagonista per lungo tempo, dando modo a Tito, il fondatore, di dar vita ad un’azienda dove la mandria era il mezzo con cui tenere puliti i boschi, facilitando il lavoro di chi doveva far legna. Poi, nel 1979, Luigi Pasqualetti si laurea in medicina veterinaria e inizia ad affiancare il padre nella gestione dell’allevamento, con la graduale introduzione di Charolais e Limousine: “Avevamo già iniziato a mettere il toro Charolais sulle Maremmane - ricorda Luigi - ma c’erano rilevanti problemi di parto e nel giro di breve tempo abbiamo deciso di puntare solo sulla Limousine. Da allora è iniziata questa avventura familiare che dura tutt’oggi insieme ai miei figli Alessandro e Francesco”. 

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La mandria vive all’aperto 12 mesi all’anno

 

Spazio alla genetica

La decisione, già dall’inizio, fu quella di puntare sui soggetti da vita, vista la crescente domanda di Limousine in purezza sul mercato, scelta che nel corso degli anni ha premiato i Pasqualetti, consentendo loro di mantenere l’antica impostazione forestale/zootecnica dell’azienda (180 ettari totali di cui la metà bosco), anche se con molto meno personale di un tempo. Senza dimenticare gli altri appezzamenti in affitto per la produzione di cereali e foraggere varie. 
Qui il bosco e la legna sono una risorsa altrettanto importante del bestiame e la rotazione delle parcelle che vengono tagliate (quercia e cerro le essenze arboree presenti) si integra perfettamente con una sapiente rotazione del pascolo. 
“Il nostro è un mondo - spiega Alessandro - in cui non puoi mai pensare di essere “arrivato”, ma dove il confronto con gli altri allevatori, anche nel ring, è essenziale per crescere. I concorsi di Libro genealogico, all’inizio per noi furono davvero impegnativi, ma ci hanno spronati a dare sempre di più. Oggi le soddisfazioni non mancano, anche perché l’obiettivo era quello di portare la mandria ad un livello elevato e dopo 40 anni di lavoro di strada se ne è fatta tanta. La nostra è una genetica costruita per il pascolo che bene si presta ad essere venduta ad allevatori che cercano una Limousine capace di adattarsi con successo ad ambienti non sempre facili, dalle montagne abruzzesi a quelle siciliane. Ecco perché la rusticità è un po’ la cifra della genetica Pasqualetti, costruita spingendo gli animali a camminare, pascolare i boschi e ad essere meno dipendenti dal carro unifeed per alimentarsi”.

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Una coppia inseparabile: Alessandro e Otis, il Border Collie di famiglia

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I Pasqualetti sono una presenza fissa nei ring della Limousine

 

Il pascolo va gestito

Scelte precise che hanno avuto anche un impatto concreto nel recupero di appezzamenti di terreno che altrimenti sarebbero stati abbandonati o sottoutilizzati: “il pascolo rotativo – continua Alessandro – ha senso anche oggi, ma va gestito con cura e attenzione, tenendo ben presenti le condizioni pedologiche del terreno, che qui da noi è terribilmente sassoso. Lo lavoriamo privilegiando miscugli classici come trifoglio e festuca, ma dando anche spazio all’erba medica. Con il tempo ci siamo accorti che ogni parcella è un piccolo mondo a sé stante, per un’infinità di piccoli particolari e il fatto di avere parcelle da mezzo ettaro amplifica tutto ciò. Abbiamo semplificato la gestione agronomica, rinunciato a cantieri impegnativi e abbiamo invece investito nel portare l’acqua di abbeverata in ogni parcella, migliorando il benessere degli animali”.
Il carico per parcella è di una trentina di capi adulti, che permangono 48 ore al massimo prima di essere spostati nel nuovo appezzamento loro assegnato, lasciando modo all’erba pascolata di ricacciare, prima del successivo utilizzo. “Ma per sfruttare al meglio il pascolo, una volta che le Limousine escono dalla parcella, ci mettiamo gli asini per una giornata e in questo modo siamo certi che tutte le essenze verranno pascolate in maniera ottimale, eliminando cardi, cespuglietti e rovi, che le vacche non mangiano”. Oggi in azienda ci sono 300 Limousine totali, delle quali 150 fattrici, a cui si aggiungono una sessantina di asini di razza Amiatina, una mandria che i Pasqualetti non intendono incrementare per rispettare i cicli e le superfici disponibili.

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Gli asini Amiatini, partner delle Limousine nella gestione ottimale dei pascoli

 

“Per mantenere il livello genetico che vogliamo garantire ai nostri clienti – conclude Alessandro – lavoriamo moltissimo sulle qualità materne delle fattrici e in questo modo già a 7 mesi di età, possiamo decidere se un determinato soggetto sarà da vita o andrà all’ingrasso. Per noi il limite minimo per i maschi a 7 mesi è 300 kg e 280 kg per le femmine, ma ci sono linee che arrivano serenamente rispettivamente a 380 e 350 kg in funzione del sesso. La facilità al parto è l’altro aspetto importante che selezioniamo, tenendo ben presente che un vitello nato bene si attacca subito, mangia di più ed è normalmente più vitale e pronto a correre via
veloce in caso di attacco da parte dei predatori, un problema in più che chi ha scelto il pascolo deve affrontare”. I pericoli non mancano nemmeno nelle campagne di Viterbo, ma quando le fattrici Limousine sono in gruppo riescono a proteggere bene i propri vitelli. I lupi sono avvertiti.