Il caso Kubrick fa scuola

Le figlie di Kubrick dimostrano curve di lattazione molto persistenti e una grande maturazione produttiva nel tempo

Gestione mandria

Il caso Kubrick fa scuola

Si tratta del primo toro italiano per GPFT nell’uscita dello scorso agosto. In prova fin dal 2021, grazie alle ottime prestazioni messe a segno dalle sue figlie non soltanto da primipare, ma anche in seconda e terza lattazione, Kubrick oggi possiede un indice “reale” superiore di quasi 400 punti a quello genomico

 

La pubblicazione degli indici genetici dei tori di razza Frisona ha dato, anche per l’uscita di  agosto 2022, notevoli riscontri positivi per il programma di selezione Intermizoo.
Intermizoo lavora per concepire dei riproduttori in linea con le esigenze del mercato, ma soprattutto capaci di ottimizzare le prestazioni delle mandrie moderne. Lo si vede soprattutto analizzando i dati dei tori provati con figlie: tori che confermano, o migliorano, i loro dati con il tempo dimostrano doppiamente la loro qualità. Questo è il caso di Kubrick (Afterburner x Balisto) che ha avuto la qualifica di toro provato in Agosto 2021, e che ora è diventato il primo toro italiano per indice GPFT. Il suo indice odierno è 4398 GPFT, ed è migliorato di quasi 400 punti rispetto al suo dato genomico, grazie appunto alle ottime prestazioni delle sue figlie; il suo dato a latte è quasi raddoppiato rispetto al dato genomico.
I modelli di calcolo dei dati genomici funzionano benissimo, ma probabilmente non avevano previsto il grande exploit delle figlie di Kubrick, che dimostrano curve di lattazione molto persistenti e una grande maturazione produttiva nel tempo. Le Kubrick, infatti, aumentano molto la loro capacità produttiva con la seconda e la terza lattazione. Da primipare presentano buone produzioni, con alte percentuali di grasso e proteine, hanno una morfologia corretta e bilanciata, con arti e piedi forti e sempre in salute, e mammelle molto funzionali e adatte alla mungitura robotizzata. A questo si uniscono una bassa conta cellulare e un’elevata fertilità. Tutti questi elementi sono la base per “costruire” delle primipare che saranno poi delle vacche longeve, produttive e adatte alla moderna zootecnia da latte, tenendo bene a mente che la massima espressione della capacità produttiva avviene appunto nella terza e nella quarta lattazione.

 

Scelte equilibrate

Anche la genetica Holstein è fatta di “corsi e ricorsi storici”. Uno degli obiettivi di selezione di  molti allevatori è tornato ad essere la produzione intesa come kg di latte. Anche secondo Intermizoo l’efficienza produttiva è certamente un aspetto importante della selezione genetica, e va impostata all’interno di un piano di miglioramento genetico aziendale che guardi agli obiettivi aziendali nel medio-lungo periodo, e non alle mode del momento. Un programma di selezione completo deve tenere in considerazione produzione, morfologia funzionale e caratteri gestionali, senza trascurare nessuno degli aspetti che incidono nella vita produttiva delle vacche da latte.

Francesco Veronese - Intermizoo