Le scelte vincenti della famiglia Bruni

Aldo Bruni (al centro) con la figlia Maria Giuliana e il nipote Saverio

Gestione mandria

Le scelte vincenti della famiglia Bruni

Da quando la loro “big farm” di Sutri (Vt) ha iniziato a collaborare con il team di Cortal Extrasoy, l’escalation è stata continua. Comfort degli animali e razioni adattate alle esigenze di stalla sono state le chiavi di volta per arrivare ai risultati attuali

 

Due realtà aziendali, quelle dei fratelli Aldo e Enrico Bruni, che si sostengono e si completano a vicenda, e che danno origine a una vera e propria filiera a ciclo chiuso. A Sutri (Vt), infatti, Aldo tiene salde le redini dell’azienda agricola Bruni, che oggi conta ben 600 vacche in lattazione e che conferisce il latte a Nepi (Vt) presso Ipa (Industria Prodotti Agroalimentari), gestita da Enrico. Insomma una logica che si rifà ai più moderni esempi di economia circolare, in cui non manca l’attenzione alle energie rinnovabili. Di recente installazione è infatti l’impianto fotovoltaico che rende l’azienda quasi autosufficiente in termini di energia elettrica, e che si aggiunge ai due impianti di biogas. Uno che serve la stalla e l’altro posizionato accanto ai locali adibiti al confezionamento del latte e alla produzione di mozzarelle e ricotta.

 

L’unione fa la forza

Sostenibilità ambientale e chilometro zero è quindi lo slogan che caratterizza l’attività di famiglia, ma tornando a Sutri ci accorgiamo che l’attenzione al benessere animale e più in generale la gestione invidiabile della stalla, sono i pilastri su cui si fonda l’azienda agricola Bruni. Azienda di famiglia che vede per diversi anni Aldo, da solo, impegnato nella gestione di un migliaio di animali.
Ma ecco che arrivano i rinforzi: prima il team Cortal Extrasoy nel 2015, con le figure di Adriano Bosco, alimentarista, e Gianpietro Didonè, presidente di Cortal Extrasoy. Poi, nel 2017, il prezioso aiuto di Maria Giuliana, figlia di Aldo e zootecnica di professione, e quello di suo nipote Saverio, laureato in Scienze Agrarie e figlio di Enrico. Dì lì a poco la stalla, che si reggeva già sulle solide basi costruite da Aldo, prende una piega ancora migliore. “Su suggerimento di Adriano Bosco, il nostro nutrizionista e consulente, abbiamo effettuato degli investimenti lavorando sulle strutture - racconta Saverio – con il chiaro obiettivo di migliorare soprattutto il benessere animale. La loro, infatti, è una consulenza a trecentosessanta gradi: da sempre abbiamo percepito un forte interesse nell’aiutarci nella crescita”.

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Da sinistra: Adriano Bosco, Saverio Bruni, Maurizio Lucci (il veterinario), Aldo e Maria Giuliana Bruni e Gianpietro Didonè

 

L’azienda ha quindi assunto, nel giro di poco tempo, le sembianze attuali: due strutture, una più datata risalente agli anni ’90 e l’altra di nuova costruzione. Gli elementi in comune? Il tetto interamente costruito con pannello “sandwich” per il controllo della temperatura e le cuccette in separato secco, materiale vantaggioso in termini di costi e di igiene. “Siamo molto attenti - interviene Maria Giuliana - alle condizioni di benessere dei nostri animali; nella stalla nuova, infatti, abbiamo installato un efficiente sistema di ventilazione, mentre in quella vecchia il tetto è stato alzato e abbiamo creato un cupolino trasparente, grazie al quale la luminosità è sensibilmente migliorata”.

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La nuova struttura oltre ad essere molto luminosa è anche piuttosto alta e ventilata

 

Aggiornamento continuo

“Quando siamo arrivati qui – ricorda Adriano – abbiamo subito notato l’interessante patrimonio genetico, frutto del lavoro del dottor Aldo, che ha saputo puntare soprattutto sui caratteri morfologico/funzionali della mandria. Attualmente Maria Giuliana sta dando seguito al percorso, con l’obiettivo di un continuo miglioramento dei caratteri produttivi. Con loro abbiamo sempre lavorato in grande sintonia, per il miglioramento delle strutture, per il benessere animale e per ottenere un’efficiente razione alimentare anche con l’uso di prodotti altamente tecnologici. L’approccio al razionamento – continua ancora Adriano – è molto pragmatico ed elastico, per cogliere le opportunità che ci offre il mercato. Da questo punto di vista il dottor Aldo è molto attento alle quotazioni dei prodotti ed è sempre pronto a indicare e a proporre alimenti che ci permettono di tenere sotto controllo il costo razione. In questo momento stiamo valorizzando molto bene il farinaccio e le trebbie di birra fresche. La razione delle vacche prevede un nucleo di circa 2 chili, formulato con soia testurizzata, soia estrusa, panello di soia estruso oltre alla necessaria integrazione vitaminica e minerale. Le nostre soie, così lavorate, raggiungono altissimi livelli di digeribilità ed elevati livelli di by pass proteico. Riusciamo così, in modo del tutto naturale e a costi contenuti, a soddisfare i necessari livelli di proteina metabolizzabile nella razione”.

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Sempre più in alto

E così, con tutti i tasselli messi al loro posto, come le strutture pensate ad hoc, gli alimenti di qualità e l’attenta supervisione di Maria Giuliana e Saverio, le vacche hanno potuto esprimere quelle potenzialità che Adriano aveva messo a fuco con un colpo d’occhio. “Quando l’animale sta bene - conclude - si vede il riscontro sulla produzione, ma anche sulla fertilità”. Affermazione che condivide anche Maria Giuliana, elencandoci con precisione i risultati che il team Cortal-Bruni ha raggiunto in questi ultimi 7 anni. Con valori di PR e CR rispettivamente pari a 32% e 46%, un intervallo parto-concepimento di 110 giorni e meno del 10% delle vacche vuote a 150 giorni, di certo la fertilità non è un problema per i Bruni.
E non rappresenta un problema neanche la produzione che, con la terza mungitura giornaliera, si attesta sui 40 kg di media, a fronte dei 32 kg di qualche anno fa. “Un dato, quello della produzione - conclude Maria Giuliana - che vorrei ancora migliorare nel giro di uno o due anni. Questo è il mio obiettivo, insieme al sogno che dovrebbe diventare realtà a stretto giro, di automatizzare la mungitura per tutta la stalla, con l’installazione di 10 robot”.

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Maria Giuliana insieme al cugino Michele Bruni, che si occupa insieme al padre Enrico e al fratello Lorenzo della gestione dello stabilimento di produzione e confezionamento