Metti in stalla una dirigente di successo

Elisa insieme al capostalla Amrik e al mungitore Yoga, entrambi indiani Sikh

Gestione mandria

Metti in stalla una dirigente di successo

Dopo una brillante carriera nel settore edile, Elisa Cugini è tornata a lavorare con le vacche. E in poco più di due anni, grazie alle sue capacità gestionali e alle dritte fornite dai suoi consulenti, è riuscita a rendere più moderna, confortevole ed efficiente l’azienda di famiglia

Prendi una manager in carriera, e convincila a mettersi al timone della stalla di famiglia. Sembra la classica “mission impossible”, ma la parabola umana e professionale di Elisa Cugini di Sorbolo Mezzani (Pr) è stata proprio questa. Ce lo racconta lei stessa, seduta alla scrivania del piccolo ufficio dove adesso passa le sue giornate lavorative, intenta a guardare i numeri delle amate bianco-nere e i conti dell’azienda agricola di cui dal 2019 è divenuta titolare al 100%.
“Dopo aver conseguito il diploma di geometra – spiega – ho sempre lavorato per aziende al di fuori del settore agro-zootecnico. Come ultimo impiego, ad esempio, ho rivestito il ruolo di direttrice generale in un’industria di materiale edile.
Poi, quando mio padre mancò, mio fratello mi disse che non se la sarebbe sentita di continuare con le vacche, e così sono stata io a prendere in mano le redini dell’attività di famiglia. Che poi, mi sono detta, era un’azienda come un’altra, con i propri fornitori e con un bilancio a cui tener dietro. Un’azienda capitalizzata, in cui occorreva però fare subito degli investimenti”.

 

Terapia d’urto

Così, dopo il passaggio di proprietà, dal mese di agosto del 2019 Elisa si dedica anima e corpo alla sua nuova creatura, concentrandosi non soltanto sulle lattifere, ma anche su personale e strutture.  “Grazie all’impronta data da mio padre, la mandria aveva già una buona base genetica, ma andava un po’ ripulita. Uno dei due storici dipendenti, l’indiano Amrik, era talmente bravo che andava convinto a restare, tanto è vero che oggi è il mio braccio destro. Quanto infine alle strutture, bisognava ampliarle e ammodernarle per dare maggiore benessere alle bovine. Per cui ho provveduto a raddoppiare le cuccette, ad allargare passaggi e abbeveratoi, ad aggiornare il sistema di pulizia della stalla, a risistemare le gabbiette e i box della vitellaia…”.

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La vitellaia è stata fra i primi reparti ad essere migliorata


Una volta somministrata la terapia d’urto, ecco che Elisa passa ad occuparsi del metodo di lavoro: “Ho messo mano ai protocolli, tarandoli sul personale a disposizione. Alcuni sono stati semplicemente corretti, altri introdotti ex novo…”.
Il focus ricade infine sui problemi tecnici di maggior rilievo, quali ad esempio le mastiti: “mi sono concentrata sulla pulizia delle cuccette, ma anche sull’asciutta selettiva, che applico da qualche mese con risultati incoraggianti. Anche perché è da anni che riformiamo le vacche croniche o comunque inclini alle forme cliniche, o troppo alte a cellule somatiche. Per fortuna la rimonta non ci manca”.

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L'alimentazione è di tipo tradizionale. Al fieno in greppia si affiancano i mangimi Purina® resi disponibili dall'autoalimentatore

 

Un partner capace

La scelta di lavorare  con il team Purina®, a cui oggi è affidata l’alimentazione della mandria, ma più in generale la gestione
tecnica dell’allevamento, risale ormai a qualche tempo fa: “L’idea di cambiare fornitore c’era già – premette la diretta interessata – ma in precedenza avevo fin troppi cantieri aperti, e non me la sentivo di aprirne uno nuovo. Poi nel maggio del 2021 c’è stato un imprevisto di natura sanitaria, ed è lì che mi sono decisa. Oggi vengo seguita molto bene dall’alimentarista Federico Carletti e da Giuseppe Belluzzi della concessionaria Agrifutura, un team di giovani con i quali riesco a lavorare come piace a me, cioè partendo dall’analisi dei numeri. È questo, infatti, che ho imparato dalle mie precedenti esperienze professionali: le scelte strategiche vanno sempre prese in base alle prestazioni tecniche ed economiche dell’azienda. Ed è così che l’imprenditore decide e programma gli investimenti a venire”.

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Una squadra di esperti: da sinistra, in senso orario: l’alimentarista Federico Carletti, Giuseppe Belluzzi della concessionaria Agrifutura, il Territory Manager Matteo De Capua e Gabriele Belluzzi della concessionaria Agrifutura 


Non solo: “Analizzare i numeri della stalla insieme a Federico e Giuseppe è per me doppiamente vantaggioso: da un lato, infatti, mi consente di crescere dal punto di vista tecnico, visto che sono priva di una formazione specifica in materia. Dall’altro lato, Federico e Giuseppe mi aiutano a trasferire in stalla le decisioni che prendiamo qui in ufficio: sono loro, infatti, che mi aiutano a trasmettere in modo corretto le indicazioni necessarie ai dipendenti. È quanto avvenuto, ad esempio, con la gestione della vitellaia: adesso abbiamo una vera e propria banca del colostro”. Prevenire i problemi Quanto ai risultati concreti del “nuovo corso”, Elisa non ha dubbi: “a breve guarderemo i numeri, cioè verificheremo l’andamento dei consumi alimentari e delle produzioni, poi tireremo le fila. Perché il mio obiettivo è sempre fare di più con meno, ma senza stressare le vacche. Non a caso abbiamo animali da 7-8 lattazioni, che ti fanno i 40 litri a 152 giorni dal parto: la prova che qui da noi le vacche vengono certamente usate, ma anche che ne abbiamo cura”.

 

Massima fiducia

“Il bello di collaborare con quest’azienda – interviene Federico Carletti – sta prima di tutto nel fatto non ci sono mai zone d’ombra, perché Elisa ti dice chiaramente, senza reticenze, qual è il problema, e poi fa esattamente quello che le consigli per venirne a capo. L’altro aspetto edificante è che qui non si lavora mai sull’emergenza, ma si fa di tutto per prevenire i problemi, intervenendo su alimentazione, spazi, strutture, fertilità, qualità dei foraggi…”.
Il prossimo investimento nel mirino? Elisa Cugini non ha esitazioni: “Devo prendere in affitto nuovi terreni per aumentare la superficie a disposizione per gli spandimenti, e per innalzare il livello di autosufficienza foraggera. Ma darò tutto in lavorazione al terzista: devo concentrami sulla stalla dove devo ancora sistemare parecchie cose per dare più benessere alle mie vacche”.
Attenzione, qui vera manager al lavoro!