Vivere di zootecnia da latte in montagna

In stalla vengono munte 70-75 vacche di razza Bruna e Frisona

Gestione mandria

Vivere di zootecnia da latte in montagna

Scopriamo insieme qual è la ricetta dei fratelli Covi di Fondo (Tn) per produrre qualità in quantità e convincere i giovani di casa a fermarsi a lavorare in azienda

Per capire se anche sulle nostre montagne sia possibile coniugare le grandi produzioni alla qualità del latte, eccoci nelle terre alte del Trentingrana e in particolare nei pressi di Fondo (Tn), a circa mille metri di altitudine, ospiti dell’azienda Al Castello della famiglia Covi. In stalla 70-75 vacche in mungitura di razza Bruna e Frisona (rispettivamente 75% e 25% dell’effettivo), che nel corso dell’anno producono mediamente sui 36 kg per capo al giorno. Quanto alla qualità, basti dire che nel 2020 i Covi sono stati i primi in provincia di Trento per chili di proteina sia nella Bruna (456 kg su una produzione media di 121 quintali) che nella Frisona (470 kg su 139 quintali). O che nel gennaio del 2022 il latte della famiglia Covi si è classificato al secondo posto nel punteggio per il premio qualità tra i conferenti del caseificio di Romeno (Tn), uno dei protagonisti della Dop trentina.

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Gli uomini della famiglia Covi impegnati in stalla e in campagna. Da sinistra, Fabio con Alessandro, Alessio e Vittorino. All’appello mancano Luca e le tre donne di casa: Antonietta, Patrizia e Francesca

 

Apertura al nuovo

“L’azienda agricola – spiegano Fabio e Vittorino Covi – è stata fondata da nostro padre Pio Covi nel dopoguerra. Fu lui che volle partire, con sole 10 vacche, perché in Gran Bretagna, da prigioniero di guerra, era rimasto affascinato dalle prime mungitrici meccaniche. Un’incredibile innovazione per quell’epoca”. A casa Covi l’apertura alle novità tecnologiche rimane una cifra distintiva anche negli anni successivi, quando al timone dell’azienda ci sono i fratelli Fabio e Vittorino affiancati da Silvano, poi prematuramente scomparso. “Faceva l’alimentarista - evidenziano i nostri interlocutori - e quando rincasava, ci riferiva sempre delle novità che aveva visto nelle grandi stalle di pianura. Non a caso fummo noi i primi qui in zona a dotarci di un carro unifeed per passare alla tecnica del piatto unico. L’anno? Il 1984”.

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Il nuovo carro unifeed elettrico in ricarica

 

Oggi la famiglia Covi si è da poco dotata di un carro unifeed elettrico, che fa pendant con la produzione di energia da fotovoltaico su tetto (potenza dell’impianto: 107 Kwh). “Ma siamo attivi – ci segnalano i fratelli Covi – anche sul fronte del biogas: siamo soci della cooperativa Alta Anaunia Bioenergy e oggi il nostro letame va ad alimentare l’impianto consortile di Romeno. Una decisione strategica, questa, anche perché ci ha consentito di stoccare minori volumi di deiezioni in azienda e di dare più benessere ai nostri animali: dalla superficie ricavata da una parte della platea di stoccaggio stiamo infatti costruendo una nuova stalla per le manze...”.

Senza parlare dell’altro gioiello tecnologico, il nuovo fienile con essiccatoio computerizzato e cella di essiccazione da 2.000 metri cubi di capienza. “Un investimento oneroso, ma che avrà un buon ritorno qualora riusciremo a migliorare la qualità del nostro fieno di prato, nel senso di renderlo più digeribile e ricco di proteina. E questo potrebbe permetterci di fare un ulteriore passo avanti con le medie di stalla...”. 

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Il centro aziendale. Sulla sinistra l’abitazione di famiglia, sulla destra il nuovo fienile. Sotto, l’erigenda stalla per le manze

 

Genetica di prim’ordine

E qui torniamo al leit motiv della nostra visita. “La genetica – afferma Vittorino – ha avuto senza dubbio un ruolo importante nel nostro iter di crescita produttiva. Ricordo ancora l’effetto che fecero le prime dosi di seme Brown americano sulle nostre rustiche Brune di un tempo... Quando si parla di eterosi ibrida, mi viene in mente quella straordinaria generazione di figlie”.

“È da 40 anni – interviene Fabio – che la nostra mandria è in selezione, sia per la Bruna che per la Frisona, e che utilizziamo solo tori miglioratori a latte, titoli e k-caseina. Ma anche forti a tipo, mammella, arti & piedi: tutto l’essenziale, in pratica...”. Ma gli investimenti in genetica fruttano poco senza un ambiente adeguato e una alimentazione performante.

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 La famiglia Covi si è sempre fatta onore alle locali mostre di genetica

 

E a quest’ultimo proposito conta il fatto che da qualche anno la famiglia Covi ha scelto di avvalersi dei servizi e dei prodotti di Life Team Srl (www.nutrizionelife.com). “Abbiamo iniziato nel 2015, in un momento in cui volevamo aumentare il tenore di caseina nel latte e dunque migliorare il nostro punteggio premi”. Obiettivo prontamente centrato con l’intervento dell’alimentarista Giovanni Cavalli, che provvede ad inserire nella razione delle vacche un pool di aminoacidi protetti. Da allora l’agente Bruno Meneghini e lo stesso Giovanni Cavalli seguono l’alimentazione dell’intera mandria, asciutte e rimonte comprese, preoccupandosi di conciliare produzioni e qualità del latte con i severi vincoli posti dal disciplinare del Trentingrana. “Siamo ottimamente assistiti – affermano i fratelli Covi – e i risultati ci sono. Per cui avanti così”.

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Da sinistra: Giovanni Cavalli e Bruno Meneghini  di Life Team srl con i fratelli Fabio e Vittorino Covi

 

Il nostro tour in stalla sta per concludersi, e mentre passiamo davanti al grande maso dove Fabio e Vittorino convivono con le rispettive famiglie, i due fratelli Covi ci rivelano un altro ingrediente del loro successo imprenditoriale. “La nostra è un’azienda a gestione autenticamente familiare, nel senso che tutti contribuiscono alla gestione della campagna e della stalla. Tra di noi familiari c’è sempre stata armonia e unità di intenti, ma in parallelo abbiamo anche cercato di darci sempre uno stipendio, perché ciascuno di noi sia economicamente indipendente. E per convincere così i nostri figli a rimanere in azienda, a fare questo mestiere”. 

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