Efficienza no limits

La “numero 10” con la famiglia Forestello

Gestione mandria

Efficienza no limits

Negli ultimi 10 anni l’azienda della famiglia Forestello di Saluzzo (Cn) non ha aumentato più di tanto l'effettivo in mungitura, ma è cresciuta in modo esponenziale sia sul fronte delle produzioni che della fertilità. Vediamo come

Di nome fa “Buio”, ma qui la chiamano semplicemente “la numero 10”: eccola lì la figlia di Alta Recoil che in seconda lattazione ha prodotto la bellezza di 191 quintali EVM, e nella settimana di fine ottobre ha riversato nel tank aziendale 85 kg di latte al giorno, con una produzione quotidiana di punta di 96,6 chili (26 ottobre 2021). La guardi, riconosci che ha una bella mammella, ma poi realizzi che per taglia, morfologia e portamento è quella che si dice una vacca “da stalla”, poca forma e tanta sostanza.

Benvenuti nell’allevamento della famiglia Forestello di Saluzzo (Cn), senza dubbio una delle realtà lattiere più interessanti dell’intero Piemonte, non tanto sotto il profilo dell’effettivo in mungitura o della modernità delle strutture – sapientemente ottimizzate, ma in parte obsolete – quanto delle performance produttive e riproduttive.

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Alex con Massimo Beltramino, consulente per quanto riguarda sia la genetica che l’alimentazione della mandria

 

Coordinate strategiche

A sintetizzarci il percorso intrapreso negli ultimi 10 anni è Alex Forestello, che insieme al fratello Pierangelo, ai genitori Giovanni e Giuliana, e allo zio Alfredo, purtroppo recentemente scomparso, è l’artefice di questo concentrato di efficienza in bianco e nero: “Dal 2011 a oggi – esordisce infatti il nostro interlocutore – la mandria non è molto cresciuta dal punto di vista numerico, visto che siamo passati dalle 110 vacche in lattazione alle attuali 145. Più che altro abbiamo puntato su autosufficienza e automazione: di qui la scelta del biogas, alimentato per il 90% con i reflui, e del fotovoltaico su tetto, le cui produzioni energetiche sono destinate all’autoconsumo (ad esempio, all’essiccatoio della medica) e al teleriscaldamento. Ma a breve potenzieremo il fotovoltaico, e questo sia in vista del nuovo carro miscelatore elettrico, sia per alimentare la pompa a luce del pozzo che con ogni probabilità utilizzeremo per l’irrigazione automatizzata, con la quale vogliamo puntare al risparmio idrico. E sempre per ciò che riguarda l’automazione, la mandria viene munta dai due robot Gea, che abbiamo installato nel 2017, ma è nostra intenzione dotarci a breve di un’allattatrice automatizzata per i vitelli”.

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Dal software gestionale Dairy Comp: il rapido calo della percentuale di vacche vuote dopo il periodo volontario di attesa di 70 giorni

 

Sempre in materia di adeguamento tecnologico e strutturale, un’altra novità riguarda il raffrescamento estivo: “quest’anno abbiamo potenziato il pre-esistente impianto con nuovi elicotteri e inserendo una serie di dispositivi di nebulizzazione che in base al THI erogano acqua a goccia fine. Questo per abbassare la temperatura ambientale all’interno della stalla e per non diluire troppo le deiezioni destinate all’impianto di biogas. Ma quando gli animali entrano nel box di mungitura, ricevono comunque la doccia d’acqua a goccia spessa. I risultati? Siamo soddisfatti, le dermatiti digitali sono crollate, e le prestazioni estive e autunnali sono andate più che bene: settembre su settembre abbiamo guadagnato 3,7 kg di latte per vacca, e 5,8 kg per vacca in ottobre”. La settimana d’oro della numero 10, insomma, non è un caso isolato. “Ma se guardiamo allo storico – aggiunge Alex – in termini di salute e benessere animale ci ha dato una bella mano anche la sistematica esecuzione ogni 6 mesi del pareggio funzionale a tappeto”.

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La qualità dei foraggi aziendali è migliorata grazie al buon lavoro svolto in campagna e all’essiccatoio aziendale per la medica, costruito dalla famiglia Forestello

 

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Dal 2017 sono operativi due box di mungitura robotizzata

 

Genetica e fertilità

Altrettanto interessante è il percorso genetico intrapreso dalla mandria negli ultimi 10 anni. “Dopo aver spinto per anni sui tori forti a latte, con l’ingresso nel circuito Inalpi, avvenuto 5 anni fa, abbiamo cominciato a puntare con decisione sul miglioramento della qualità e in particolare su grasso e proteine, due parametri di rilievo, anche se non certamente gli unici, nel sistema di indicizzazione del prezzo del latte. Oggi, infine, privilegiamo la funzionalità, cioè vogliamo vacche performanti e che diano un buon latte, ma che siano anche in grado di durare a lungo in stalla”.

Investire denaro in genetica è però di poco costrutto se la fertilità della mandria non viaggia su buoni livelli, “e su questo fronte – conviene Alex – fondamentale è stato il contributo del nostro consulente di Alta Italia, Mattia Lucia, grazie al quale abbiamo scelto con convinzione e impegno la via della sincronizzazione”.

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 L’esubero di rimonta ha fatto aumentare il ricorso al seme da carne e alimenta la vendita di manze all’esterno dell’azienda

 

A questo proposito il nostro interlocutore ci riferisce un dato che parla da solo: “prima di ricorrere con precisione al Double Ovsynch, facevamo 3,9 fecondazioni per gravidanza. Adesso siamo sulle 2, ma con il nuovo sistema di raffrescamento siamo scesi probabilmente a 1.9, e scenderemo ulteriormente nel 2022, quando avremo potenziato il raffrescamento anche nella stalla dell’asciutta. Senza ovuli stressati dal caldo, è logico aspettarsi un aumento delle gravidanze in autunno”.

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Per non diluire troppo le deiezioni destinate all’impianto di biogas, il sistema di raffrescamento estivo è basato principalmente sulla nebulizzazione. Nel box di mungitura, però, le vacche vengono automaticamente bagnate

 

Progresso rapido

E grazie al Pregnancy Rate elevato (32% su base annua secondo il Dairy Comp) e al conseguente esubero di rimonta, la famiglia Forestello può permettersi di vendere qualche buona manzetta: “una bella soddisfazione, se consideriamo che fino al 2005 abbiamo acquistato qualche animale”. C’è poi da mettere in conto un altro effetto collaterale, altrettanto positivo: “Oggi il progresso genetico aziendale non dipende soltanto dalla qualità dei tori che scegliamo – osserva giustamente Alex – ma anche dal fatto che grazie all’esubero di rimonta, usiamo il seme sessato di tori di buon livello sulle nostre manze migliori. Mentre lasciamo il seme convenzionale alle primipare, e il blu belga alle secondipare. Numero 10 esclusa, naturalmente”. Osservazione sacrosanta: chi si ferma è perduto, dice il detto. “Il nostro obiettivo – sorride Alex – era arrivare ai 40 chili di media, e ci siamo arrivati (al momento della nostra visita, la produzione media giornaliera era di di 41 kg/capo: ndA). Adesso ci porremo nuovi traguardi, ancora più ambiziosi”. Sarà un successo, siamo pronti a scommetterci.

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Il latte viene destinato alla filiera Inalpi-Ferrero

 

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L’impianto di biogas da 63 kWh è alimentato per il 90% con le deiezioni della stalla