Bruna & Tosella

La stalla, il regno di Nicolò Tommasi

Gestione mandria

Bruna & Tosella

La ricetta del successo? Latte perfetto e una famiglia con gli stessi obiettivi. Benvenuti alla Fattoria San Michele di Bassano del Grappa (Vi)

Essere Brunisti nel cuore non basta. Perché i bilanci aziendali si corroborano certamente con la passione, ma se i conti non tornano c’è poco da fare. Aspetto chiarissimo ad Enzo Guderzo e alla sua famiglia, titolari della Fattoria San Michele di Bassano del Grappa (Vi), una realtà dove la Bruna è il centro pulsante di tutte le attività, visto che il latte delle loro  80 vacche viene tutto trasformato nel caseificio aziendale. Un allevamento in collina che oggi deve convivere con un grande cantiere per la costruzione della nuova stalla, struttura che prenderà il posto di quella attuale, non più idonea per garantire il livello di benessere animale che i Guderzo vogliono assicurare  alla mandria.

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Enzo Guderzo

 

Razza da formaggio

“Siamo Brunisti da sempre e le poche Frisone che abbiamo provato ad inserire sono uscite ben presto perché abbiamo sempre cercato di avere latte che in caldaia ci desse rese elevate e ci consentisse di avere una qualità del formaggio costante nel tempo. Mio padre non avrebbe mai rinunciato alla malga e la scelta di allevare Brune nasce anche da questo amore per la montagna, poi ci siamo appassionati alla selezione e oggi la mandria è quasi tutta Bruna. Quando mio fratello era vivo partecipavamo a mostre in tutta Italia, attività che con la sua scomparsa si è fermata, ma che suo figlio Nicolò, che ne ha ereditato l’infinita passione per la razza, avrebbe voglia di riprendere. Per noi non è solo una malattia di famiglia, ma oggi la Bruna è anche uno strumento chiave del nostro successo aziendale e attorno alla qualità del suo latte abbiamo costruito una filiera che lo valorizzasse al massimo”.

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In totale l’allevamento ha 160 capi, con 80 vacche in latte

 

Basta con gli insilati

Un obiettivo raggiunto visto che i formaggi della Fattoria San Michele conquistano ogni giorno nuovi adepti (li troviamo anche in ristoranti gourmet come quello dello chef Vissani), senza mai dimenticare gli aspetti della sostenibilità ambientale, sui quali i Guderzo lavorano in collaborazione con il professor Andrighetto dell’Università di Padova, per mettere a punto piani agronomici che richiedano meno acqua e permettano all’allevamento vicentino di essere sempre più autosufficiente e slegato dalle dinamiche del mercato delle materie prime.