La sostenibilità? A casa Andena è certificata

Da destra: Marco Poggianella (CEO di SOP), Lorenzo Andena (Azienda Frisia) e Daniele Aspesi (Responsabile R&D di SOP)

Gestione mandria

La sostenibilità? A casa Andena è certificata

All’Allevamento Frisia, storica azienda lodigiana, Lorenzo e Nino Andena hanno investito sulla Certificazione ESG per capitalizzare anni di corretta gestione dei terreni e della stalla

La “reputazione” è ancora oggi l’unico bene davvero inviolabile di cui una persona possa fregiarsi con orgoglio. È un valore assoluto, totalmente immateriale, “certificato” dalla stessa cerchia sociale in mezzo alle quali vivi. È una specie di “rating”, lo stesso metodo che ogni banca applica alla sua clientela per valutarne solvibilità, affidabilità e comprendere il grado di rischio che l’istituto di credito deve sobbarcarsi nell’intessere relazioni economiche con un’azienda.
La questione si fa però difficile quando cerchiamo di spiegare ad una persona che non conosce né la nostra famiglia, né la nostra realtà aziendale, quanto bravi, rispettosi delle leggi, dell’ambiente e delle persone siamo in allevamento. A poco valgono le parole, specialmente se il nostro referente non ha la più pallida idea della complessità di una stalla e si ferma solo a chiederci una recente visura camerale o l’ultimo bilancio prima di decidere se darci fiducia o meno. Dati importanti, certo. Ma non dicono nulla che possa raccontare il modo in cui produciamo latte.
 

L’impegno va premiato

“È un’esperienza che come allevatori - spiega Lorenzo Andena, alla guida dell’Allevamento Frisia di Bertonico (Lo) insieme al padre Nino - viviamo quotidianamente. E poco importa che da sempre abbiamo gestito la cascina, la mandria e il terreno circostante con il massimo rispetto, perché tutto questo è certamente un valore etico per la famiglia da cui provengo, ma, a parte questo, è scarsamente spendibile sul mercato. Allora abbiamo cercato un’altra strada, sfruttando le possibilità offerte dalla Certificazione ESG, acronimo di Environmental Social Governance, per attestare con uno strumento riconosciuto a livello internazionale il livello di “sostenibilità” della nostra stalla”.
Il tutto nasce all’interno dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) che nel 2015 ha codificato questo percorso per vincolare lo sviluppo sostenibile ad una serie di punti che sono applicabili, in toto o in parte, a qualsiasi attività presente sul pianeta. Per riconoscere il valore di chi in azienda ha come traguardo le “best practice” e non si limita invece al semplice rispetto delle leggi vigenti.

Certificazione ESG, SOP Save Our Planet
La stalla lombarda è passata con successo alla terza mungitura da qualche anno
 

Questione di rating

Le agenzie di rating internazionali come Fitch, Moody’s o Standard and Poor’s emettono simili valutazioni.
Ma mentre le agenzie di rating svolgono questo lavoro a partire da standard interni, con questa certificazione ESG l’obiettivo è ancora più ambizioso, perché si tratta di valutare la sostenibilità di un’azienda in funzione dei 17 punti promossi dall’Onu secondo uno schema che si basa su numerose norme ISO internazionalmente riconosciute.

Certificazione ESG, SOP Save Our Planet
 

Scelta importante

“Capisco bene - spiega Lorenzo Andena - che applicare questo approccio ad un’azienda agricola possa sembrare strano, ma sbaglia chi crede che questa certificazione sia appannaggio esclusivo dei colossi quotati in Borsa. D’altro canto perché non posso far certificare da terzi che all’Allevamento Frisia siamo rispettosi della natura, abbiamo una mandria con emissioni ridotte, preserviamo il terreno, non inquiniamo le falde freatiche e trattiamo bene i dipendenti senza alcuna discriminazione? Ed è quello che abbiamo fatto, affidandoci ad un certificatore, che nel nostro caso è la Certification di Milano, e ottenendo un rating di sostenibilità per 6 dei 17 punti previsti dall’Onu, vale a dire: salute e benessere, acqua pulita e igiene, lavoro dignitoso e crescita economica, consumo e produzione responsabili, agire per il clima e la vita sulla terra. Il nostro rating è stato fissato per il 2020 in “A-”, una valutazione che ci ha sorpreso favorevolmente perché la maggior parte delle aziende dei settori produttivi o finanziari si ferma ad un B, nelle sue varie declinazioni”.

Certificazione ESG, SOP Save Our Planet
In stalla 400 vacche in lattazione di alta genealogia
 

Il futuro chiama

Ma adesso Lorenzo che se ne farà dell’ennesima certificazione? Diventerà l’ennesimo quadretto da attaccare in ufficio? “In azienda abbiamo sempre creduto nelle certificazioni e in passato abbiamo investito nella ISO 9001. La certificazione ESG è invece il futuro perché ad esempio posso andare in qualsiasi istituto di credito con la nostra “A-” per una trattativa che sarà basata su una sostenibilità certificata e non su un semplice bilancio. Allo stesso modo il latte delle nostre vacche sarà un latte “A-” che potrà essere trasformato in un formaggio “A-”, che potrà essere collocato con un plus di valore ad una catena distributiva che per essere sempre più sostenibile avrà bisogno di prodotti certificati”.

Certificazione ESG, SOP Save Our Planet
Due piante di mais seminate lo stesso giorno in due parcelle attigue. A sinistra il testimone non trattato e a destra il campione il cui seme è stato trattato con il conciante microbico
 

Approccio olistico

“Devo dire che tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di un partner come SOP - Save Our Planet (www.sopfarm.com). Loro mi hanno fornito gli strumenti che mi hanno permesso di avere un approccio conservativo e migliorativo sia dei terreni che della mandria. Ha iniziato mio padre Nino all’inizio degli anni 2000, non senza qualche titubanza perché tutti ti propongono soluzioni miracolose, ma in pochi riescono a mantenere le promesse. Si è cominciato con un prodotto per i liquami che ne migliora le caratteristiche microbiologiche, ne riduce drasticamente i gas serra e come effetto collaterale azzera le esalazioni di ammoniaca e in generale gli odori molesti, per la gioia dei vicini e di mia madre. Usiamo dei prodotti per le colture, che mescoliamo alle sementi prima del loro utilizzo, che stimolano la formazione di un microbioma ottimale attorno al seme. Sembra poesia, ma in questo modo abbiamo ridotto gradualmente l’utilizzo di concimi chimici nei nostri terreni di oltre il 60% con un immediato risparmio economico, stimato dai 4 agli 8mila euro/anno, migliorando costantemente le condizioni del terreno e anche il suo livello di sostanza umica con rese produttive uguali, ma di migliore qualità. Per gli animali, usiamo uno speciale integratore che aiuta a migliorare la produttività delle mie vacche e a ridurre le emissioni enteriche, che oggi sono oltre il 20% in meno. Se all’inizio potevano essere un po’ scettici, l’esperienza di campo unita all’analisi dei costi e delle rese ci ha testimoniato che questo approccio funziona, rende e aumenta la nostra sostenibilità non solo a livello di azienda agricola, ma soprattutto a livello sociale”.

Certificazione ESG, SOP Save Our Planet
Per Lorenzo Andena la certificazione ESG è lo strumento per misurare la sostenibilità della sua stalla e rendere i risultati raggiunti “spendibili” sul mercato

E qui torniamo alla “reputazione”, di cui parlavamo all’inizio. Con la differenza che il vecchio adagio “l’è un bràv fiò” (è un bravo ragazzo in dialetto lodigiano) oggi viene certificato con un’algida “A-”, grazie alla quale, volendo, gli Andena potrebbero anche quotarsi in borsa. Ma con la quale, più prosaicamente, possono andare in banca e ottenere un prestito ad un tasso di interesse più favorevole, perché sostenibili. Bella differenza.