Punto tutto sulla Pezzata Rossa

La Marianis è la più grande stalla di Pezzata Rossa d’Italia

Gestione mandria

Punto tutto sulla Pezzata Rossa

La Tenuta Marianis diventa biologica e valorizza i 600 ettari di superficie coltivabile, in buona parte investiti a medica. La produzione vola sopra ai 100 quintali/capo

L’unico vero problema della Tenuta Marianis è che appena la visiti te ne innamori. E inizi ad immaginarti le infinite attività che si potrebbero organizzare in questa azienda di 600 ettari, interamente gestiti in regime biologico.
Siamo a Palazzolo dello Stella, in provincia di Udine. Se guardi verso nord il panorama è scandito dalle montagne che separano l’Italia dall’Austria, mentre, se ti spingi ai confini meridionali della tenuta, arrivi alla laguna di Marano, zona umida di infinita bellezza.

Tenuta Marianis, Pezzata Rossa, agricoltura biologica, duplice attitudine
In stalla sono presenti più di 830 capi.

Il tutto passando attraverso ettari ed ettari di medicaio e di erbai che rendono la Marianis un grande prato a cielo aperto. Poi ci sono loro, le Pezzate Rosse. Una mandria di oltre 800 capi con medie produttive che superano i 100 quintali, vero motore dell’azienda friulana.
A guidare questa realtà unica nel suo genere è Fabienne Coletti, una manager francese dalla rigorosa formazione economica e friulana di origine, che anni fa ha lasciato Parigi per l’Italia, entrando a lavorare nel Circolo Agrario Friulano, storica cooperativa locale nata nel 1957, che oggi conta 1380 soci attivi.

Tenuta Marianis, Pezzata Rossa, agricoltura biologica, duplice attitudine
Fabienne Coletti, direttrice della Marianis e il capo stalla Daniele Pagani.

Il Circolo Agrario Friulano gestisce infatti la Tenuta Marianis dal dicembre 2012 ed è riuscito a riportare in attivo i bilanci della stalla sperimentale di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia. Una vera e propria “mission impossible”, almeno a guardare i conti, che l’impegno di Fabienne e dei suoi collaboratori, in primis il capo stalla Daniele Pagani, hanno invece trasformato in un’impresa economicamente sostenibile, valorizzando le peculiarità della grande tenuta.

Tenuta Marianis, Pezzata Rossa, agricoltura biologica, duplice attitudine
Tre mungiture al giorno per produrre sempre più latte.

“Il primo successo - spiega Fabienne Coletti - è che la Marianis sia rimasta una azienda friulana, gestita da una cooperativa legata profondamente a questo territorio. Un sano campanilismo capace di smorzare gli appetiti di alcune importanti realtà venete, che avevano dimostrato il loro interesse nel momento in cui la Regione Friuli Venezia Giulia aveva deciso di dismettere la tenuta. I primi business plan che avevamo impostato avevano incentrato la gestione sulla produzione di cereali, mettendo in secondo piano la stalla, considerata quasi un “male necessario”. Ma con questa impostazione i risultati non sono stati quelli attesi e ben presto ci siamo resi conto che sarebbe stata invece la stalla a dover diventare il centro pulsante della Tenuta Marianis. Abbiamo cambiato totalmente impostazione, portando l’azienda in biologico e sfruttando al meglio i contributi previsti dal Psr. Allo stesso tempo dovevamo però rilanciare l’allevamento e spingerlo verso nuovi livelli produttivi, senza forzature. L’aiuto del prof. Andrea Formigoni dell’Università di Bologna è stato fondamentale per reindirizzare la stalla, rivedere i piani alimentari e impostare i piani di accoppiamento verso nuovi traguardi, lavoro che stiamo portando avanti grazie ad uno specialista del settore come Enrico Dadati”.

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In azienda è stata inserita una terza mungitura, con esiti importanti sotto il profilo quantitativo.

Parallelamente Fabienne contatta Latterie Friulane (Gruppo Parmalat) per proporre la creazione di una filiera bio che possa valorizzare il nuovo corso della Marianis. Il progetto piace, la conversione in biologico prende corpo e dal 13 gennaio 2018 il latte è ufficialmente “bio”.
“È stata una scelta coraggiosa - spiega Fabienne Coletti - anche da parte del Circolo Agrario Friulano, ma gli ultimi due bilanci parlano chiaro e testimoniano la validità di questa decisione, sia sotto il profilo economico che gestionale. Stiamo utilizzando al meglio i 600 ettari a nostra disposizione producendo tutti i foraggi e i cereali che utilizziamo in allevamento, acquistando sul mercato solo qualche integratore e la soia. Oggi abbiamo riportato la Marianis in pareggio, con buone prospettive per il futuro e con la soddisfazione di essere la più grande stalla di Pezzata Rossa d’Italia. Ma abbiamo anche lavorato molto sotto il profilo agronomico, recuperando terreni difficili da coltivare, che negli anni erano stati gestiti senza troppe attenzioni. Siamo in una zona di riordino fondiario del Ventennio, caratterizzata da terreni argilloso-limosi, che lavorati con cura riescono però ad esprimere le loro potenzialità. Ed è quello che stiamo facendo, dando spazio alla medica, senza perdere tempo a seminare oleaginose. Il bello di questa avventura? Siamo diventati una grande squadra, abbiamo trovato professionisti di prim’ordine e tutte le persone coinvolte si sono innamorate della Marianis, contribuendo a tirare fuori il meglio da questa tenuta”.

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L’azienda, di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia, è stata presa in gestione dal Circolo Agrario Friulano a fine 2012.

Oggi degli 830 capi presenti in stalla, di cui una quarantina di Frisone, 380 vacche vengono munte tre volte al giorno, con una media di 102 quintali di prezioso latte bio per capo. Poi c’è la filiera carne, sfruttando i vantaggi della duplice attitudine, sviluppata con un’azienda bolognese la Lem Carni di Ozzano Emilia, che ritira le nostre vacche a fine carriera e le manze, contribuendo al bilancio in maniera interessante. Senza dimenticare gli ottimi prezzi che spuntano anche i vitelli, con medie che oscillano attorno ai 300 euro.

Tenuta Marianis, Pezzata Rossa, agricoltura biologica, duplice attitudine
I 600 ettari, condotti in regime biologico, come la stalla, sono per la maggior parte investiti a prato o foraggere.

“L’esperienza che abbiamo maturato in questi anni è senz’altro positiva, ma farmi accettare come direttrice della Marianis - ricorda Fabienne - non è stato una passeggiata, anche perché ero donna, francese, con una laurea in economia e zero conoscenze zootecniche. Quando abbiamo introdotto la terza mungitura il personale non ha fatto salti di gioia, ma avevamo un obiettivo industriale ben chiaro e quella era l’unica strada da seguire per fare tanto latte. Essere arrivati alle produzioni attuali è la dimostrazione che la Pezzata Rossa Italiana, gestita con uno standard elevato, può essere realmente competitiva, grazie alla sua capacità di essere rustica, longeva e produttiva al tempo stesso. La struttura in cui siamo è degli anni ’70 e non è certamente all’avanguardia a livello edilizio, nonostante ciò la mandria risponde bene ai nostri input, è sana ha indici riproduttivi in linea con gli obiettivi che ci siamo posti e ogni giorno ci permette di consegnare 115 quintali di ottimo latte alle Latterie Friulane. Senza la Pezzata Rossa, in queste condizioni non sarebbe stato possibile. La scelta di diventare un’azienda biologica ha ulteriormente alzato l’asticella - conclude Fabienne - perché il biologico è la massima espressione dell’agricoltura di precisione e ha bisogno di tecnologia, management e di una mandria adatta. La Tenuta Marianis ha sempre avuto un’anima biologica, a cui però, prima del nostro arrivo, nessuno aveva dato spazio. Oggi può finalmente esprimersi e questa è forse la mia massima soddisfazione”. 

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Alcuni ospiti abituali della tenuta.