SOS siccità, salviamo le colture

In alcuni casi è opportuno anticipare il momento della raccolta del mais

Attualità

SOS siccità, salviamo le colture

L'emergenza attuale è chiara a tutti e in questo articolo riportiamo alcuni pratici consigli per affrontare senza problemi la coltivazione del mais

L’assenza di precipitazioni durante la primavera e all’inizio dell’estate, unita alla scarsa disponibilità di acqua per l’irrigazione, in alcuni casi, hanno purtroppo causato la raccolta prematura del mais. È una scelta che nessuno vorrebbe fare e che di certo non ci si aspettava di dover prendere in questo periodo storico particolarmente critico. Talvolta capita però di esclamare “a mali estremi, estremi rimedi!”. Parliamo dunque di “estremi rimedi”: per raccogliere prematuramente il mais bisogna tenere in considerazione che in base allo stadio di maturazione raggiunto, il prodotto da insilare ha caratteristiche e problematiche molto diverse. 


La fase in cui il mais è più suscettibile alla siccità è attorno al periodo dell’impollinazione. I 14 giorni prima e dopo la comparsa delle sete sono cruciali per la resa finale.
- Lo stress da siccità tra V6-V8 riduce il numero di ranghi, mentre tra V8-V17 cala il numero di cariossidi per rango.
- Lo stress da siccità in fioritura: se avviene durante la comparsa delle sete può ridurre la fecondazione e lo sviluppo delle cariossidi specialmente nella parte finale della spiga; la ridotta fotosintesi comporta un minor accumulo di amido.

Quindi la gestione del mais destinato all’insilamento, dipende dal livello di fecondazione. Possiamo determinarlo in modo pratico: se le sete si staccano prontamente dalle cariossidi, allora la fecondazione è avvenuta. Inoltre a 7/10 giorni dall’impollinazione, possiamo valutare quante cariossidi si stiano espandendo. 

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Valutare da vicino lo stato del mais è sempre il primo passo da compiere per effettuare le scelte migliori per le nostre colture

 

Abbiamo voluto riportare qui sotto alcuni semplici e pratici consigli su come agire nel caso in cui si presenti la necessità di insilare il mais in stress causato dalla siccità.

 

Fecondazione incompleta

- Controllare la carica fungina in campo per determinare quanto a lungo possiamo permetterci di aspettare il momento della raccolta
- Raccogliere il più vicino possibile alla comparsa delle sete per preservare la miglior qualità possibile, se il campo presenta una ridotta contaminazione
- Alla fecondazione la SS è di circa 20%. Se possibile, aspettare fino al raggiungimento del 30% SS
- Contenuto di amido estremamente limitato, più zuccheri solubili e rischio fermentazioni anomale (es. clostridi ed enterobatteri)
- Nitrati elevati, rischio all’apertura per operatori e animali
- Regolare altezza di taglio, per limitare la contaminazione col terreno

 

Fecondazione completa

- Raccogliere il mais come se fosse in condizioni normali
- Se possibile, aspettare il raggiungimento del 30-35% SS
- Più lieviti e muffe dal campo, fermentazioni anomale
- Contenuto di amido limitato, al di sotto dei valori tradizionali
- Aumento della difficoltà di compattazione in trincea
- Elevato rischio di instabilità aerobica

 

Di seguito vengono riportati alcuni inoculi e i loro principali benefici:

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Elevata concentrazione di batteri omolattici (L. pentosaceus e L. plantarum, tot. 200.000 UFC/g insilato) ed enzimi cellulosolitici. Consigliato in caso di mais raccolto a fecondazione incompleta e SS molto ridotta, per acidificare rapidamente la massa e migliorare la digeribilità della fibra.

 

 

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300.000 UFC/g insilato di una miscela di batteri omo ed eterolattici (L. pentosaceus, L. buchneri e L. hilgardii), per acidificare rapidamente la massa e migliorare la stabilità aerobica. Inoculo consigliato per mais raccolto prematuramente ma con SS più vicina alla norma.

 

 

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Combinazione di L. buchneri e L. hilgardii a 300.000 UFC/g insilato, per la massima stabilità aerobica. Consigliato per mais raccolto in situazioni normali o a fecondazione completa ma moderatamente stressato dalla siccità.