Attualità
Più precisione in stalla con la sensoristica digitale
Presentati dal CREA i risultati finali di PLF4Milk, sottoprogetto di Agridigit
Allevamenti meno inquinanti, più benessere animale e migliore efficienza produttiva. Sono questi, in prospettiva, i risultati di PLF4Milk – parte integrante del progetto Agridigit per l’agricoltura di precisione finanziato dal MASAF – realizzati dal CREA Zootecnia e Acquacoltura e presentati a Roma.
“Il progetto – ha spiegato il responsabile scientifico Fabio Abeni del CREA Zootecnia e Acquacoltura - nasce dall’esigenza di impostare un quadro complessivo dei dati disponibili in formato digitale, in particolare quelli provenienti da sensori e altri sistemi informativi presenti a livello aziendale nell’allevamento bovino e bufalino, con l’obiettivo di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni, per migliorare l’efficienza del processo produttivo e la qualità del benessere animale”.
I dispositivi e i sensori digitali testati nel sottoprogetto vanno dai sistemi di alimentazione, agli analizzatori automatizzati del latte, alle videocamere per la valutazione dello stato di ingrassamento dei bovini, passando per i misuratori del metano emesso dai ruminanti, fino alle tecnologie wireless per monitorare lo stato del benessere animale.
Partendo dalla memorizzazione della razione giornaliera, il sistema di alimentazione automatizzato inserisce, miscela e distribuisce la dieta prevista, quando -nei suoi giri di controllo e avvicinamento del foraggio alla mangiatoia delle bovine- rileva che è necessaria una nuova distribuzione di alimento fresco. Allo stesso tempo, il dispositivo è in grado di registrare tutte le operazioni che esegue e, quindi, consente all’allevatore un monitoraggio delle quantità di alimento distribuito e degli orari in cui questo avviene.
L’analizzatore automatizzato del latte testa micro-campioni raccolti in sala di mungitura e convogliati direttamente in questo dispositivo che, automaticamente, determina markers indicatori dello stadio riproduttivo della bovina, la condizione di salute della mammella e il suo stato nutritivo.
Una videocamera per la valutazione dello stato di ingrassamento della bovina al termine di ogni mungitura, attraverso tecniche di analisi d’immagine computerizzata, fornisce all’allevatore un punteggio che va da 1 (vacca magra) a 5 (vacca troppo grassa).
Poi, è stato sviluppato il protocollo di utilizzo di un misuratore di metano emesso dal ruminante che, in modo veloce, facile e sicuro, consente il rilevamento in tempo reale e ad alta sensibilità del gas a distanza.
Principio di funzionamento del misuratore di metano
Infine, per migliorare lo stato di benessere dell’animale, è stato messo a punto uno zoometer che, utilizzando un telemetro laser, acquisisce parametri a distanza per eseguire misurazioni lineari, angolari e di superficie calibrate. La comunicazione tra zoometer e smartphone è via bluetooth. Le misure vengono tradotte in un valore di BCS tramite un’app dedicata.
Vantaggi importanti
Il principale risultato ottenuto dal sottoprogetto – è stato spiegato in occasione della presentazione – è quello di un maggiore controllo sul processo produttivo, con particolare attenzione al benessere animale e ai conseguenti vantaggi sull’efficienza del sistema, con ricadute positive anche per le successive fasi di trasformazione del latte. La gestione digitalizzata sia dell’alimentazione della bovina da latte sia delle emissioni di metano nella produzione bufalina consentiranno un ulteriore passo avanti nella riduzione dell’impatto ambientale degli allevamenti. Infine, una delle principali prospettive nell’adozione delle tecnologie digitali negli allevamenti bovino e bufalino è quella di poter identificare in modo automatizzato nuovi caratteri relativi al benessere animale e alla maggiore efficienza di utilizzo degli alimenti, riducendo le emissioni climalteranti.