Attualità
Niente fake news, siamo allevatori!
Loro sono i “Commercial Dairy Farmers”, un gruppo Facebook nato nel settembre del 2017 per dar vita ad un confronto sereno fra chiunque graviti attorno all’allevamento da latte (allevatori, tecnici, veterinari, giornalisti di settore, ecc.). Oggi hanno deciso di parlare direttamente anche al consumatore
Nel mondo dei Commercial Dairy Farmers non ci sono filtri e gli iscritti a questa pagina Facebook piuttosto nota fra gli allevatori italiani possono confrontarsi, parlare liberamente e crescere professionalmente. Non a caso “Cdf” è l’acronimo di “creiamo dialettica fertile”, un motto che negli anni è diventato un impegno dentro e fuori dal gruppo.
“Fra di noi - ricorda Michele Pianezza, allevatore di Varese nonché apprezzato designer industriale, che all’interno dei Cdf segue la comunicazione insieme ad un gruppo di colleghi allevatori - parliamo con semplicità e naturalezza e più volte abbiamo pensato di coinvolgere anche il consumatore per fargli conoscere il nostro mondo senza intermediari. La nostra riposta a
questa esigenza? Ideare e mettere on line alcune pubblicità dedicate alla vita dell’allevatore, per creare una vera e propria campagna di consapevolezza sociale”.
“Le nostre campagne - spiega Pianezza - non nascono per far cambiare idea ad un vegano o a un vegetariano, ognuno è libero di scegliere, ci mancherebbe altro! Vorremmo però togliere quella connotazione negativa che grava sugli allevatori, che spesso vengono dipinti come brutti, sporchi e cattivi. In realtà siamo professionisti che svolgono un lavoro importante per tutta la collettività e che uniscono l’amore per i propri animali ad una responsabilità sociale altrettanto forte”.
Nella prima immagine della campagna lo slogan è “il nostro amore è più intenso che intensivo”, poche parole che spiegano bene gli obiettivi che i Commercial Dairy Farmers cercano di raggiungere. Campagne semplici, autofinanziate, ma realizzate con mano professionale, per far capire a chi non è del settore l’impegno che gli allevatori mettono in ogni loro attività.
Riusciranno nell’impresa? Difficile dirlo. Di certo almeno ci hanno provato, perché nessuno ha più voglia di tacere di fronte alle menzogne.
“Fra di noi - ricorda Michele Pianezza, allevatore di Varese nonché apprezzato designer industriale, che all’interno dei Cdf segue la comunicazione insieme ad un gruppo di colleghi allevatori - parliamo con semplicità e naturalezza e più volte abbiamo pensato di coinvolgere anche il consumatore per fargli conoscere il nostro mondo senza intermediari. La nostra riposta a
questa esigenza? Ideare e mettere on line alcune pubblicità dedicate alla vita dell’allevatore, per creare una vera e propria campagna di consapevolezza sociale”.
Notizie chiare e sincere
L’obiettivo è quello di confutare le notizie false, promuovere un’immagine positiva della professione dell’allevatore e iniziare a interagire con il consumatore senza toni aggressivi o arroganza, ma con un linguaggio semplice e genuino.“Le nostre campagne - spiega Pianezza - non nascono per far cambiare idea ad un vegano o a un vegetariano, ognuno è libero di scegliere, ci mancherebbe altro! Vorremmo però togliere quella connotazione negativa che grava sugli allevatori, che spesso vengono dipinti come brutti, sporchi e cattivi. In realtà siamo professionisti che svolgono un lavoro importante per tutta la collettività e che uniscono l’amore per i propri animali ad una responsabilità sociale altrettanto forte”.
Nella prima immagine della campagna lo slogan è “il nostro amore è più intenso che intensivo”, poche parole che spiegano bene gli obiettivi che i Commercial Dairy Farmers cercano di raggiungere. Campagne semplici, autofinanziate, ma realizzate con mano professionale, per far capire a chi non è del settore l’impegno che gli allevatori mettono in ogni loro attività.
La fantasia non ci manca mai
“Siamo persone creative, perché il lavoro in stalla sembra sempre uguale, ma in realtà è diverso ogni giorno. E oggi mettiamo la nostra creatività a disposizione di tutti per togliere di mezzo le informazioni false, siano esse fake news vere e proprie o semplici preconcetti altrettanto duri a morire”.Riusciranno nell’impresa? Difficile dirlo. Di certo almeno ci hanno provato, perché nessuno ha più voglia di tacere di fronte alle menzogne.