Come ogni anno, l’innalzarsi delle temperature porta con sé molteplici risvolti sul metabolismo delle bovine che, seppur con fotoperiodo favorevole, subiscono pesanti ripercussioni. Soprattutto gli animali più produttivi infatti, anche a causa dell’alto livello metabolico, si ritrovano in estate a manifestare una serie di disfunzioni che interessano principalmente:
• sfera produttiva: cali produttivi e riduzione della qualità del latte;
• sfera riproduttiva: riduzione delle manifestazioni estrali e difficoltà all’attecchimento embrionale;
• sfera digestiva: minor efficienza di assorbimento intestinale, riduzione delle fermentazioni ruminali e conseguente maggiore stimolazione della risposta immunitaria.
Giocare in prevenzione si può
Con il passare dei mesi, poi, il livello elevato di stress comporta un accumulo nei tessuti e un’intossicazione degli stessi, procedendo con una spirale negativa; ecco perché è fondamentale per tutti gli allevatori intervenire su vari fronti:
• investire in sistemi di raffrescamento efficienti, che garantiscano una maggiore dispersione del calore;
• curare gli spazi dove gli animali stabulano, garantendo pulizia e curando che non manchino mai acqua pulita e unifeed in greppia;
• modulare la razione fornita, poiché riduca la produzione di calore endogeno garantendo comunque il tenore energetico necessario;
• supportare gli animali con appositi prodotti fin dai primi caldi.
Dell’ultimo punto è importante ricordare come la percezione di temperatura e umidità nella bovina sia differente rispetto all’Uomo e come questi fattori siano la base del ben noto Temperature Humidity Index (THI) portando a situazioni di stress per gli animali; già dai 25°C, infatti, la bovina non riesce a regolare i meccanismi di omeostasi della temperatura quali sudorazione, vasodilatazione e respirazione.
A livello nutrizionale nei mesi caldi si possono scegliere razioni che riducano la produzione di calore endogeno garantendo comunque il necessario tenore energetico
Un problema di radicali liberi
Lo stress legato a fattori esogeni come quello portato dal caldo si manifesta a livello di singola cellula attraverso la produzione di radicali liberi dell’ossigeno (ROS), molecole estremamente reattive e quindi molto pericolose per il delicato equilibrio cellulare.
Se infatti la cellula non riesce a smaltirli correttamente i radicali possono creare gravi danni alla membrana cellulare ed anche alle proteine nucleari (DNA e RNA). Partire dalla cellula quindi per contrastare lo stress è fondamentale; è infatti dimostrato come la supplementazione di selenio nella dieta (soprattutto in forma organica poiché più biodisponibile) consenta di ottenere, a partire dalla selenio-cisteina, delle molecole più complesse dette selenoproteine che hanno forte attività di contrasto ai ROS.
Altra forte azione è data dallo zinco che, coadiuvato dal rame, consente di convertire i radicali dell’ossigeno in una più innocua molecola di acqua attraverso l’enzima superossido dismutasi. Sempre a livello cellulare è poi importante ricordare l’azione della betaina come potente fattore osmolita e che quindi consente di conservare acqua all’interno della membrana anche se l’ambiente circostante si sta disidratando; l’acqua e il turgore cellulare sono infatti fondamentali per mantenere attive e vitali cellule e tessuti.
Preservare il pH ruminale
Pur approcciando la strategia per combattere il caldo partendo dalla cellula, rimane comunque necessaria e fondamentale l’integrazione in razione della corretta dose di minerali ad effetto tampone; il periodo estivo comporta grandi perdite di minerali attraverso la sudorazione e la respirazione (alcalosi metabolica) ed è quindi di primaria importanza garantire l’apporto, curando la proporzione fra minerali a rilascio rapido ed a rilascio progressivo all’interno del rumine. Questa supplementazione serve anche a limitare gli sbalzi di pH ruminale, contrastando la presenza di ioni idrogeno e prevenendo così l’acidosi ruminale, fortemente accentuata dalla tendenza naturale degli animali a prediligere i concentrati ai foraggi nel periodo estivo per limitare la produzione di calore endogeno.
Se quanto detto fino ad ora vale per il periodo più caldo, non bisogna tralasciare il post-estate, un periodo che sta sempre più diventando cruciale per la gestione della mandria, anche a causa del perdurare delle condizioni estive fino ad autunno inoltrato. L’accumulo di stress da parte della bovina, che interessa tutti i tessuti, comporta nei mesi successivi al caldo intenso una condizione di maggiore vulnerabilità dell’animale alle sollecitazioni del sistema immunitario dovute alla maggiore permeabilità delle membrane verso gli agenti patogeni. Oltre a questo, i tessuti dell’apparato riproduttore sono debilitati e rendono molto più difficile la manifestazione dei calori, oltre all’attecchimento degli embrioni. Integrare poi con acido folico e colina consente una migliore detossificazione del fegato, andando a liberare il potenziale degli animali e togliendo il peso di mesi in cui hanno inevitabilmente sofferto.
Il periodo estivo comporta grandi perdite di minerali attraverso sudorazione e respirazione e diventa essenziale che le bovine abbiano sempre abbondante acqua a loro disposizione
Attenti alla salute del piede
Per disperdere il calore in eccesso in maniera efficace, durante i mesi estivi la bovina ha passato lunghi periodi in stazione e questo ha aggravato la situazione dei tessuti di formazione dell’unghione; per questo motivo nel post-estate si verificano sempre più frequenti casi di zoppia o patologie podali. Anche in questi casi è necessario intervenire fornendo alle vacche quello di cui necessitano: rame, zinco e manganese nella loro forma chelata per essere assorbiti ed agire a livello di tessuti periferici; biotina per favorire la produzione del tessuto cheratogeno dell’unghione. Ma anche sostanze antiossidanti e antiinfiammatorie quali vitamina E e vitamina C che agiscono riducendo l’infiammazione dei tessuti.
l programma Purina® Defense
Sta ad ogni allevatore decidere quale strategia mettere in atto per aiutare i propri animali, sempre consapevole che tutto l’investimento fatto in estate verrà ripagato da una mandria sana, produttiva e vitale nei mesi più freschi.
La proposta dalla ricerca Purina® sta nella linea Defense e si pone due obiettivi:
• far esprimere al meglio le bovine durante la stagione estiva con Mineral Defense;
• mantenere elevate performance anche nel post estate con Health Defense.
Il programma completo Defense, da giugno a ottobre, può essere adeguato alle diverse condizioni di allevamento per trasferire alle bovine tutti i nutrienti di cui hanno bisogno e garantire agli animali un alto livello di benessere.