Mais irrigato a rateo variabile: si risparmia il 20% di acqua

Come ricorda Roberto Bartolini su www.agricoltoritop.it, l’emergenza idrica non è un fatto occasionale ma una tendenza che si confermerà nel tempo, a seguito del cambiamento climatico per cui l’agricoltore deve cercare di utilizzare bene la risorsa idrica introducendo in azienda sistemi più efficienti e sviluppando l’irrigazione basato sui sistemi di precisione.


Indispensabili nuovi investimenti

Occorrono nuovi investimenti che sono ormai improcrastinabili se si vuole continuare a produrre in termini economici, che porteranno a riduzioni significative del consumo di acqua irrigua.
A conferma di questa affermazione riportiamo le conclusioni del progetto Sos-Ap (Soluzioni Sostenibili per l’Agricoltura di Precisione in Lombardia) che si è posto come obiettivo la dimostrazione della sostenibilità agronomica ed economica dell’irrigazione e fertilizzazione di precisione in maiscoltura.


Da scorrimento a pivot

Tradizionalmente il mais è irrigato per scorrimento, con un’efficienza irrigua (EA) molto bassa e variabile dal 30-60%.
La conversione verso metodi più efficienti deve essere accompagnata da strumenti per supportare la gestione irrigua come ad esempio applicare, in un pivot, un approccio di irrigazione di precisione basato su: 

  • Caratterizzazione della variabilità intra-campo utilizzando un sensore
  • Decisione sul momento ideale per irrigare con la definizione della dose di acqua attraverso il supporto di sonde di umidità del suolo e di un modello agro-idrologico
  • Attuazione di un’irrigazione a rateo variabile nei diversi settori del campo 

La prova è stata eseguita presso l’azienda La Canova (Gambara, Brescia), impresa zootecnica di grandi dimensioni situata nel centro del bacino maidicolo lombardo.
L’Irrigazione viene fornita tramite 7 impianti ad aspersione con ali semoventi (rainger e pivot, ippodromi) con irrigazione uniforme e a turni fissi, di 4-5 giorni ed altezze fisse (25-30 mm in base allo stadio fenologico) 

Due anni di prove in campo

I ricercatori dell’Università di Milano e del CNR hanno realizzato due anni di prove in campo, con un percorso articolato in 3 fasi:

  1. monitoraggio di suolo, vegetazione e resa con diversi tipi di sensori per rilevare la variabilità spaziale degli appezzamenti sperimentali;
  2. uso dei dati per la creazione di mappe delle zone omogenee e di prescrizione, utili per prendere decisioni sugli interventi in campo;
  3. attuazione dell’irrigazione a rateo variabile (RV)

Fig 1 – Per l’irrigazione nei settori a Rateo Variabile i turni irrigui sono stati mantenuti come da programmazione aziendale; il modello è stato lanciato in modalità previsionale prima di ciascun turno.

 
Ad ogni turno l’altezza irrigua è stata scelta in modo tale da riportare il contenuto idrico della zona occupata dalle radici alla capacità di campo.
Il monitoraggio del contenuto idrico del suolo è stato effettuato con l’installazione di sonde di umidità (due punti per ciascun settore irriguo) a due profondità: 20 and 40 cm (profondità raggiunta dalle radici del mais sotto aspersione).

Fig. 2 – I dati sono stati inviati a un server a cui si accede da remoto.


L’irrigazione del campo pilota è stata fatta utilizzando pivot con pannello Valley Icon, capace di variare la velocità di movimento del braccio e quindi la piovosità nei diversi settori.

Risparmio di acqua e minore umidità nella granella

 

Fig. 3 – Il consumo di acqua e le rese del mais

Nella figura 3 si vede che l’irrigazione totale fornita nel caso di irrigazione senza rateo variabile è stata pari a 469 mm mentre l’irrigazione a rateo variabile nel terreno grossolano ha permesso un risparmio del 16% di acqua ( 391 mm totali distribuiti) e nel terreno fine del 24% ( 360 mm totali distribuiti).
In poche parole, si è avuto un risparmio idrico medio del 20% ed un risparmio energetico simile. 

La resa media dei settori a rateo variabile, sempre oltre i 180 ql/ha di granella secca, nonostante il minor consumo di acqua, è paragonabile a quella dei settori di controllo, mentre l’umidità della granella è inferiore e quindi permette un ulteriore risparmio energetico in fase di essiccazione.

M.P.

Abbonamenti alla rivista
12 numeri all’anno per restare sempre aggiornati!

Torna in alto