Un’azienda agricola solida, con un management giovane e con le carte in regola per affrontare senza troppi timori le incognite del futuro mercato del latte. È questa l’impressione ricavata da una visita alle stalle di Riva de Bares, l’allevamento della famiglia Tassan Mazzocco in Comune di Aviano (Pn). Alcune cifre-chiave: l’azienda dispone attualmente di 125 ettari di terreni pianeggianti e in buona parte resi irrigui dalle lungimiranti opere idrauliche regionali di inizio anni 2000; di qui una bella quota del nutrimento necessario alle 120 vacche di razza Frisona munte al robot, che unitamente alle asciutte e a un’esuberante rimonta sono alloggiate nelle stalle aziendali. Produzione su ottimi livelli sia per quantità che per qualità (40 kg di latte al giorno per vacca, al 4% p/p di grasso e al 3,48% p/p di proteina), attività riproduttiva che va a gonfie vele (P.R. medio annuale del 31%, e senza il ricorso ai protocolli di sincronizzazione…), salute della mandria sotto controllo e uso prudente degli antimicrobici (premi dell’ecoschema 1 di livello 1 centrati). E poi ci sono loro, i giovani di casa, che nella quotidiana gestione di stalla e campagna ci mettono braccia, cervello e cuore: ecco Giada, la veterinaria di casa, ma anche Nicole e Fabrizio, legati nel lavoro e nella vita, e infine Nicola, determinante tanto in campagna quanto sul carro miscelatore.

Addio stress
“Il vero salto di qualità – sottolinea Giorgio Tassan Mazzocco, fondatore e oggi co-titolare dell’azienda insieme alle figlie Giada e Nicole – risale a circa due anni fa, quando dalla mungitura in sala siamo passati ai due robot: numericamente l’effettivo in lattazione era lo stesso, anche se all’epoca era costituito da un 10% di pezzate rosse che oggi non alleviamo più, ma nonostante i nostri sforzi la produzione giornaliera non superava i 32-33 chili per capo. Il motivo? Sicuramente influiva il fatto che in attesa di entrare in sala, le vacche erano costrette a stare in piedi per lunghe ore, le une addossate alle altre, e questo era senza dubbio motivo di stress. Fatto sta che dopo aver installato i robot – sul cui posizionamento abbiamo riflettuto a lungo proprio nell’intento di ottimizzare il cow traffic e di rendere il più agevole possibile l’accesso delle vacche alla mungitura – la produzione è rapidamente passata ai 40 chili per capo, con picchi di 42-43. Ma oltre che ai due Ams, il merito va senza dubbio dato al team di Cortal Extrasoy, che ci segue da 3 anni fornendoci mangimi e consulenze, in stalla e in campagna”.
“La nostra presenza in questa azienda – confermano all’unisono Elvio Ulian e Gianluca Zorzi, rispettivamente tecnico e responsabile tecnico area ruminanti di Cortal Extrasoy – è iniziata con l’inserimento in razione prima del lino e poi di alcuni prodotti estrusi, ma in seguito, grazie alla reciproca conoscenza e al rapporto fiduciario che si è progressivamente creato con i titolari dell’azienda, abbiamo contribuito a migliorare la base foraggera e la preparazione al parto, due fattori-chiave all’origine dei buoni risultati di oggi. Nello specifico, per quanto riguarda la campagna abbiamo suggerito di ridurre il più possibile la dipendenza dell’azienda dal mercato delle materie prime puntando maggiormente sui fasciati, così da anticipare la raccolta e portare a casa foraggi più giovani e ricchi di nutrienti, e sulla coltivazione dell’erba medica. Relativamente, poi, alla preparazione al parto, il nostro intervento ha riguardato non soltanto l’aspetto alimentare, ma anche il benessere animale, visto che abbiamo suggerito una diversa gestione degli spazi a disposizione delle bovine in asciutta”. “E anche in questo caso – conferma Giada Tassan Mazzocco – i risultati sono arrivati rapidamente: le malattie dismetaboliche tipiche del post-parto oggi sono pure rarità e il miglioramento delle performance riproduttive, favorito anche dalla precedente adozione dei tag a collare, è stato evidente”.

Occhio alla qualità
“Da circa un anno a questa parte – continua Gianluca Zorzi – il nostro lavoro si è invece con centrato sulla qualità del latte e in particolare sul tenore di grasso, in modo tale da consentire all’azienda di massimizzare i premi erogati dalla latteria. Di qui l’applicazione dei nostri protocolli di razionamento dinamico e l’inserimento in razione dei nostri prodotti tecnologici estrusi, oltre all’utilizzo di Buttertech, il supplemento tecnologico che ottimizza le fermentazioni ruminali e massimizza la produzione di grasso del latte. E anche su questo fronte siamo pienamente soddisfatti degli obiettivi centrati: pur producendo più latte, le vacche di Riva de Bares non hanno affatto perso in qualità, anzi il grasso è mediamente aumentato di qualche decimale”.


E forte degli ottimi risultati conseguiti negli ultimi tempi, la famiglia titolare dell’azienda può già guardare ai prossimi obiettivi: “oltre a premere l’acceleratore sul miglioramento genetico, un aspetto – spiega Nicole Tassan Mazzocco – che finora, per necessità, abbiamo un po’ trascurato, l’idea è metter mano al settore rimonta, sempre beneficiando del supporto tecnico del team di Cortal Extrasoy. La fertilità, infatti, sta andando fin troppo bene, per cui i box degli incroci da carne e della rimonta femminile sono sempre al limite della capienza. Ecco perché abbiamo in progetto di rinnovare completamente le strutture a nostra disposizione, in modo tale da limitare la fase in gabbietta alle prime 2 settimane di vita e subito dopo spostare le vitelle nei box collettivi, dove allevarle fino ai 12 mesi di età. L’obiettivo è accelerare la crescita e anticipare la prima fecondazione e il primo parto, a beneficio ancora una volta della produzione di latte”. Un altro successo in vista: scommettiamo?
