Sostenibilità, il Principe ha già vinto la scommessa

“L’obiettivo del Principe è quello di trasformare la stalla, una struttura degli anni ’50, in una macchina produttiva in linea con le esigenze di un allevamento sostenibile”: così scrivevamo nell’estate del 2020. Ebbene, a distanza di nemmeno due anni da allora, possiamo tranquillamente dire che l’ormai famoso allevamento di Azzano Decimo – attualmente primo in provincia di Pordenone per produzione e chili di proteina nella categoria “2 mungiture” – è molto vicino a centrare il proprio obiettivo. E  la soddisfazione dello staff aziendale è palpabile: “siamo riusciti a trasferire in stalla – sottolinea il direttore della tenuta agricola, Andrea Quellerba – il metodo di lavoro appreso e l’esperienza maturata con l’impianto di biogas. Un reparto dove abbiamo guadagnato in efficienza e sostenibilità, imparando a produrre utilizzando minori risorse e sfruttando meglio le sinergie con le altre attività produttive realizzate in azienda, secondo un modello di economia circolare”.

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Principe Guecello di Porcia e Brugnera

Per quanto riguarda la stalla – continua Quellerba – l’azienda è vicina a centrare il proprio target di efficienza, “che è quello di tenere occupate per 365 giorni all’anno le 168 cuccette disponibili con vacche da 40 chili di latte al giorno”.

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La mandria, costituita in prevalenza da incroci Frisona x Montbéliarde x Red Viking, sta dando parecchie soddisfazioni sia in termini produttivi che di fertilità 

Lavoro di équipe

Oggi, la media produttiva della mandria di casa, costituita per un 30% da Frisone ma in maggioranza da incroci Frisona x Montbéliarde x Red Viking, si è infatti stabilizzata tra i 39 e i 40 kg. Un livello che fino a pochi anni fa sembrava un miraggio, “considerato che nel 2018 – sottolinea il direttore – eravamo ancora a 32-33 chili per vacca”. Il merito di questa escalation produttiva, che ha avuto inizio una decina di anni fa e che sembra ancora in itinere, va senza dubbio attribuita in primo luogo all’impegno e alla capacità professionale di tutto il team al lavoro in stalla, guidato e coordinato sul campo dal responsabile stalla Marco Sandrin.

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“Per arrivare ai livelli attuali – ci fa notare ancora Quellerba – siamo intervenuti su più fronti. Certo, all’inizio il vigore ibrido ottenuto con il ricorso al crossbreeding ci ha dato una bella mano, ma soprattutto ha indotto la proprietà a realizzare alcuni investimenti che ai fini dei risultati produttivi e riproduttivi si sono rivelati determinanti, come l’acquisto degli attivometri e l’installazione dell’impianto per il raffrescamento estivo della mandria”.

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Il lavoro di équipe condotto dalla squadra capitanata da Marco Sandrin e diretta da Andrea Quellerba sta producendo ottimi risultati 

La fertilità migliora

Interessante, a questo proposito, fare un cenno all’impennata del P.R. e degli altri parametri riproduttivi, un elemento che logicamente ha influito anche sulle prestazioni messe a segno dalla mandria in sala di mungitura: se fino al 2018 il P.R. medio annuale era fermo a 12,2% (H.D.R. 38,7% e C.R. 32,2%), nel 2021 è approdato a 28,5% (H.D.R. 58% e C.R. 49%), per poi passare all’inizio di quest’anno a una ragguardevole media di 29%. Non solo: durante i mesi estivi ed autunnali la fertilità si mantiene su livelli soddisfacenti, i parti sono meglio distribuiti nel corso dell’anno, e la media giorni di lattazione della mandria non è più soggetta ad alti e bassi (165 la media annua nel 2021). “Ma ai fini della crescita produttiva – riprende il direttore – altrettanto importante è stato il ruolo di altri due fattori: da un lato, il miglioramento dei livelli di benessere animale, a cui il nostro Marco Sandrin ha contribuito in modo determinante, intervenendo in tutti i reparti della stalla, vitellaia compresa. Tanto che agli audit ClassyFarm abbiamo ottenuto un rating molto elevato, pari a 98 punti su 100. Dall’altro lato, è stato determinante anche tutto il lavoro sull’alimentazione e sul miglioramento dei foraggi aziendali, realizzato in stretta collaborazione con i tecnici Purina® e in particolare con Adriano De Sainz all’inizio, e oggi con Riccardo Villani”.

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Grazie ai riscontri puntualmente forniti dal responsabile stalla Marco Sandrin (a sinistra), il Dairy Specialist di Purina® Riccardo Villani riesce ad aggiornare le razioni in modo tale da mantenere su livelli elevati la resa dell’alimento in latte

Resa in latte al top

“Oggi, continua Quellerba, le pressioni esercitate in campagna per indurre i collaboratori aziendali ad anticipare gli sfalci di medica, cominciano a dare i risultati auspicati: “Il nostro obiettivo era di portare in stalla un foraggio con un 38-42% di NDF e soprattutto con un RFV (Relative Feed Value) medio di 150. Oggi ci siamo arrivati, superando stabilmente i 120. E alla luce dei dati raccolti e delle elaborazioni statistiche da noi effettuate, possiamo affermare che ai fini della produzione di latte, aumentare l’RFV dei foraggi utilizzati in razione, e dunque incrementare la digeribilità della fibra in essi contenuta, conta eccome”.
Dall’altro lato, l’assidua presenza in stalla di Riccardo Villani e il suo continuo confronto con il team aziendale, sta portando a un altro risultato importante ai fini dell’efficienza produttiva e della sostenibilità: la resa dell’alimento in latte è in costante aumento, e nel 2021 si è collocato sull’ottima media di 1,55 chili di latte prodotti per chilo di sostanza secca consumata. “È un dato – spiega Marco Sandrin – che siamo abituati a monitorare quotidianamente, andando a rapportare la produzione giornaliera con i chili di sostanza secca effettivamente ingeriti dalla mandria. È un bell’impegno, perché bisogna tenere conto delle quantità di alimento scaricate, di quelle avanzate, ma anche del peso dei millimetri di pioggia eventualmente caduti sull’unifeed. Ma è anche l’unico modo per capire se la razione sta performando bene o se è necessario un ritocco della formula”. È proprio vero, sono le vacche a fare il latte, ma sono gli uomini a fare la fortuna degli allevamenti. Il management aziendale è perfettamente conscio di quanto sia importante far partire bene le bovine fin dalla più tenera età.

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