In base a quanto emerge dal Rapporto 2024 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari del Crea, gli scambi con l’estro per l’agri-food italiano crescono ancora: l’export è in crescita dell’8,7% e l’import del 5,1%, portando ad un netto miglioramento della bilancia agroalimentare, con un avanzo di 1,25 miliardi di euro.

Ottima la performance dei prodotti ad alto valore aggiunto Made in Italy, che superano i 50 miliardi di euro, con una crescita del 9,3% rispetto all’anno precedente. Ma l’incremento delle esportazioni riguarda tutti i principali prodotti: carni preparate e formaggi, cereali, prodotti dolciari e spumanti Dop e frutta, con un +10% per le mele.
L’andamento delle importazioni, invece, è più diversificato e, in alcuni casi, ancora condizionato dall’andamento dei prezzi internazionali di alcune commodities, come il cacao e il caffè greggio.

Per quanto riguarda i principali mercati, l’area dell’Ue27 concentra il 58,3% delle esportazioni agroalimentari dell’Italia e il 71% delle importazioni. Nel 2024, grazie all’ottima performance delle vendite verso gli USA (+17,4%) e il Canada (+14,1%), aumenta di quasi un punto percentuale la quota destinata al Nord America, dopo il ridimensionamento dell’anno precedente. Nel dettaglio, le esportazioni verso gli Usa hanno raggiunto nel 2024 circa 7,9 miliardi di euro (l’11,5% dell’export agroalimentare complessivo): l’Italia è al primo posto, tra i Paesi dell’Ue, a conferma del ruolo di partner strategico per il mercato statunitense.

“I dati confermano l’eccellenza e la forza competitiva dell’agroalimentare italiano – commenta Andrea Rocchi, Presidente del CREA. Questo andamento è il chiaro segnale di un settore in salute e di filiere competitive”.

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