Con Purina<sup>®</sup> Amidart per sfruttare al meglio i cereali disponibili

Oggi occorre svincolarsi dalla dipendenza dal mais e trovare nuove fonti di amido per le proprie bovine. Con Amidart si può

Tecnologia

Con Purina® Amidart per sfruttare al meglio i cereali disponibili

Una nuova linea di nutrimenti per consentire alle bovine di ottimizzare gli amidi presenti nella razione e di aumentarne l’efficienza. Un traguardo reso possibile da Purina® e dalla ricerca Cargill®

Dopo decenni di progresso genetico, le bovine sono molto diverse da 50 anni fa e hanno il potenziale per produrre quantità elevate di latte convertendo gli alimenti in modo decisamente più efficiente. Per poterlo fare devono essere alimentate come veri e propri atleti: infatti, in base all’età, al livello produttivo, alla fase di gestazione e a diversi altri fattori, è fondamentale impostare un piano alimentare di precisione che garantisca la giusta quantità di energia, proteine, grassi e fibre perché qualsiasi carenza o eccesso di uno di questi macro-componenti comporterebbe effetti più o meno dannosi sulle performance e lo stato di salute delle bovine stesse.
Considerando una capacità d’ingestione giornaliera limitata, diciamo mediamente fra il 3 e 4% del proprio peso corporeo durante la fase di lattazione, una delle sfide più impegnative è appunto quella di fornire alle bovine sufficienti quantità di energia preservando l’equilibrio del rumine e di tutto l’apparato gastro intestinale.
A tale scopo, le fonti tradizionalmente utilizzate a complemento dei foraggi sono i cereali che apportano energia prevalentemente sotto forma di amidi. E, nonostante le bovine non abbiano per loro natura un vero e proprio fabbisogno di amidi, arrivano oggi ad assumerne fra i 4 e 7 kg/giorno e a utilizzarli con efficacia in vari distretti del digerente, vale a dire:
il rumine (amidi degradabili)dove vengono fermentati dal microbiota con la produzione
 di acidi grassi volatili (AGV), propionico in particolare, e poi assorbiti attraverso la parete ruminale, destinati al fegato e convertiti in glucosio;
l’intestino tenue (amidi by-pass) dove per azione combinata dei succhi epatici, pancreatici e degli enzimi intestinali vengono scomposti direttamente in glucosio, a sua volta assorbito nel circolo sanguigno.

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Una dieta ideale dovrebbe poter favorire la produzione di acido propionico a scapito della sintesi di acido lattico, riducendo quindi il rischio di acidosi

In virtù della sua efficienza fotosintetica, resa produttiva e densità energetica, il mais è senza dubbio il cereale che si è maggiormente affermato nei piani colturali a destinazione zootecnica; se a questo aggiungiamo le quotazioni di mercato degli ultimi decenni, relativamente stabili e competitive, risulta facile comprendere come lo si sia arrivati a considerare un alimento quasi insostituibile. Tuttavia, le più recenti evoluzioni dello scenario mondiale ci pongono di fronte a una serie di nuovi interrogativi che non possono certo essere ignorati e che potrebbero far vacillare le storiche convinzioni. Alcune di queste domande sono ad esempio:
l’aumento della quotazione di mercato (oltre +50% nell’ultimo anno) del mais consente ancora di considerarlo il cereale più conveniente per apportare energia nelle razioni?
Il cambiamento climatico, con la maggior frequenza di eventi atmosferici estivi improvvisi e violenti (es: grandinate) alternati a ondate di calore intenso, anche in zone temperate come la Pianura Padana, continua a permettere una proficua e massiva coltivazione di mais?
Da un punto di vista sanitario, quali strategie è possibile mettere in atto per far fronte e contrastare la diffusione di patologie fungine, con maggior rischio di contaminazione da micotossine?

E ancora, di fronte alla necessità di alimentare una popolazione mondiale in continua crescita, per la quale costituisce una fonte di nutrimento primario, il mais rimarrà un ingrediente egualmente sostenibile per l’alimentazione delle bovine?

Scelte obbligate

Senza l’ambizione di prevedere il futuro, crediamo che svincolarsi da un sistema zootecnico quasi interamente mais-dipendente per orientarsi verso uno più flessibile e pronto ad adattarsi alle mutevoli condizioni climatiche, economiche e sociali, sia una lungimirante strategia imprenditoriale per mettere la propria azienda in condizioni di maggior serenità, competitività e resilienza.
Per farlo non si può improvvisare, ed è necessario che i piani agronomici e alimentari siano attentamente progettati al fine di consentire il ricorso a cereali alternativi e loro derivati con altrettanta sicurezza, ed efficienza pari o addirittura superiore. A tale scopo la tecnologia Purina®, grazie al costante supporto della ricerca Cargill®, mette a disposizione degli allevatori un ricco bagaglio di conoscenze e strumenti:
analisi NIR con calibrazioni esclusive, sia da banco che da campo, per l’istantanea e accurata predizione delle caratteristiche nutritive dei foraggi, dei cereali disponibili (mais, sorgo, frumento, orzo) e dei loro derivati, con particolare attenzione alle differenze in termini di fermentescibilità, degradabilità ruminale e by-pass intestinale;
razionamento dinamico tramite il programma OptiLac® che, in funzione del valore nutritivo e di mercato di ciascun ingrediente, consente d'individuare sempre il miglior compromesso tecnico-economico per l’ottimizzazione della dieta e delle performance produttive;
analisi delle micotossine con chemiluminescenza, innovativa tecnica di rilevazione che in sole due ore è in grado di individuare le 7 principali tossine potenzialmente presenti nei cereali (Aflatossina B1, Aflatossina G1, Vomitossina, Zearalenone, Fumonisina, T2, Ocratossina) per poterne valutare l’effettiva salubrità;
analisi NIR delle feci grazie alle quali, sfruttando la NDF indigeribile (uNDF) come marcatore interno, è possibile valutare la digeribilità total-tract degli amidi e quindi misurare l’effettivo livello con cui i cereali della razione vengono utilizzati.

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Oggi le bovine sono veri e propri atleti metabolici e come tali devono essere alimentate

Impostazione personalizzata

Tutto questo è funzionale all’impostazione di programmi alimentari personalizzati in grado di poter impiegare e abbinare fra loro i diversi cereali (ossia le diverse fonti di amido) in base a disponibilità, salubrità e convenienza del momento. Ed è proprio con questa finalità che Purina® ha sviluppato la nuova linea di nutrimenti Amidart, pensata per modulare efficacemente la fermentescibilità degli amidi in razione sfruttando al meglio i cereali disponibili e quindi consentendo di mantenere sempre l’equilibrio ideale fra la quota di amidi degradati nel rumine e la quota di amidi by-pass, per raggiungere la massima efficienza produttiva in totale sicurezza.
Le vacche in fase di lattazione, in particolare le forti produttrici, riescono a sfruttare al massimo gli amidi della razione quando questi vengono degradati nel rumine per una quota compresa fra il 70% e il 75%, e possono quindi digerire nell’intestino il rimanente 25-30% pari a 1,5- 2,5 kg/giorno.
È per raggiungere questo equilibrio che la linea Amidart si compone di due anime tecnologiche, Safe e Boost:

Amidart Safe: particolarmente indicata nelle razioni con alti livelli di amido degradabile (ad esempio: ricche di silomais maturi, pastoni, cereali vernini) allo scopo di mantenere l’intensità delle fermentazioni ruminali sotto controllo ed assicurare la massima efficienza in totale sicurezza.

Amidart Boost: studiata invece per le razioni con bassi livelli di amido degradabile (ad esempio: ricche di silomais giovani, farine di mais e sorgo) allo scopo di aumentarne la capacità amilolitica delle bovine
già all’interno del rumine evitando eccessi di by-pass intestinale.
La linea di nutrimenti Purina® Amidart deve la sua efficacia a un’esclusiva tecnologia di ultima generazione, vale a dire:
• Amidart Safe: sfrutta una combinazione di fitogenici e sostanze minerali che modulano le fermentazioni microbiche ruminali per favorire la produzione di acido propionico a scapito della sintesi di acido lattico, riducendo quindi il rischio di acidosi
• Amidart Boost: apporta un mix di enzimi proteolitici e amilolitici di origine esogena in grado di idrolizzare la matrice proteica che tipicamente racchiude i granuli di amido aumentando così la capacità di attacco da parte del microbiota ruminale.
Successivamente, l’azione di Amidart, sia Safe sia Boost, prosegue lungo il digerente delle bovine e, in particolare:
nel fegato, stimola la secrezione di bile che aiuta a mantenere il pH enterico entro il range ottimale per l’attività degli enzimi amilolitici;
nell’intestino, favorisce il più efficiente assorbimento del glucosio liberato dalla degradazione degli amidi e quindi ne massimizza la resa energetica.
In conclusione, grazie alla tecnologia Purina® Amidart è finalmente possibile scegliere il piano alimentare più adatto alle proprie esigenze, con la serenità di poter cambiare le fonti di amido utilizzate e cogliere le opportunità che il mercato presenta, continuando ad assicurare il massimo benessere e apporto di energia alle proprie bovine per ottenere produzioni di latte elevate e di qualità.
Con Purina® Amidart , la produttività e la salute delle tue bovine poggeranno su basi solide.