Videosorveglianza Farm Led, tieni in tasca la tua azienda

Le immagini ritratte dalle videocamere vengono proiettate sul monitor nell’ufficio aziendale e sui cellulari dei familiari

Tecnologia

Videosorveglianza Farm Led, tieni in tasca la tua azienda

La lodigiana Farm Led for Breeding ha messo a punto un sistema di controllo a distanza dotato di videocamere resistenti agli ambienti critici, con trasmissione in tempo reale delle immagini su smartphone e pc

Adesso Martino Manzoni è più tranquillo. Da quando ha installato il sistema di videosorveglianza Farm Led for Breeding può andare a letto tranquillo. Un’ultima occhiata allo smartphone per vedere se in stalla è tutto a posto e buonanotte a tutti. Un bel passo avanti, visto che in un recente passato l’allevamento di famiglia – 310 vacche di razza Frisona in mungitura – era stato ripetutamente vittima di furti. “Oltre al gasolio e ai farmaci veterinari – racconta infatti Martino – ci hanno anche rubato un sollevatore telescopico nuovo di zecca. Un investimento di diverse migliaia di euro che in un attimo si è volatilizzato”. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico: ecco perché la famiglia Manzoni da Vigadore (Lo) ha deciso di installare la bellezza di 12 videocamere in altrettanti punti critici della stalla, al duplice scopo di controllare chi entra in azienda, e di assicurarsi che i dipendenti eseguano scrupolosamente le indicazioni ricevute, accudendo la mandria a puntino. “I nostri collaboratori – osserva a questo proposito Martino – hanno volentieri sottoscritto la liberatoria per la privacy anche perché sono felici di avere a disposizione uno strumento utile non solo a valutare il loro lavoro ma anche a migliorare le loro prestazioni”. Il perché della liberatoria è presto detto: le immagini catturate dalle videocamere, nitide pure di notte anche a luci spente, vengono registrate h24 e inviate in tempo reale sui cellulari della famiglia Manzoni o sul monitor collocato nell’ufficio aziendale. “Di solito – incalza il nostro interlocutore – guardiamo le immagini sul cellulare, quando siamo a casa. E se ci accorgiamo che è necessario intervenire in 
qualche modo, telefoniamo ai nostri collaboratori e diamo loro le disposizioni del caso, il tutto nel massimo rispetto reciproco e in uno spirito di costruttiva collaborazione”.

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Il sistema di videosorveglianza installato presso l’azienda Manzoni di Vigadore (Lo) è costituito da 12 videocamere piazzate nei punti più critici

 

Miglioramento operativo

Accompagnati da Martino facciamo un giro in stalla, e sostiamo al di sotto di ogni videocamera. “Oltre a quelle per la nostra sicurezza, che sono puntate sul piazzale di accesso oppure sono collocate di fronte all’ufficio e di fronte al distributore di gasolio – sottolinea la nostra guida – le altre videocamere sono state piazzate nell’ottica di conseguire dei miglioramenti operativi. Per cui si trovano sul soffitto della corsia di alimentazione, focalizzate sulla rastrelliera e sui cumuli di materie prime, ma anche in vitellaia, in sala parto e in sala di mungitura”.
Dunque nelle posizioni strategiche per controllare che tutti facciano il proprio dovere, vacche comprese: se la videosorveglianza della zona di alimentazione serve infatti a controllare che la razione venga veramente riaccostata più volte al giorno o che i piccioni non banchettino sulla granella di mais, l’occhio in sala parto è utile a stabilire se e quando è opportuno dare una mano alle partorienti. “A mio parere – commenta Martino – è la telecamera più importante. Adesso corriamo in sala parto soltanto quando è veramente il caso, e non più, come prima, ogni quarto d’ora”.
Parimenti importante, si corregge poi Martino, è la videocamera che riprende la buca dei mungitori: “oggi è come se fossimo sempre presenti in stalla, per cui i protocolli vengono sistematicamente rispettati dal personale”.

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Anche il box parto è vigilato da una videocamera
 

Specifiche tecniche

Quanto alle specifiche tecniche di videocamere e compagnia, a fornircele è uno dei titolari di Farm Led for Breeding: “Le particolarità di questo sistema di videosorveglianza – ci spiega infatti Gianpiero D’Alessandro – sono molteplici. A cominciare dalle videocamere IP 67 ultraHD, con visione notturna e capaci di zoomare nel dettaglio fino a 50 metri. Sono provviste di una particolare schermatura che conferisce loro maggiore resistenza in stalla. Oltre a videocamere e cavi, noi di Farm Led for Breeding forniamo anche il monitor su cui vengono proiettate le immagini e il driver di registrazione. Il cliente scarica l’app, e le riprese video vengono girate sulla rete aziendale, quindi sul pc e sui telefoni cellulari. Dimenticavo, il sistema di videosorveglianza Farm Led è garantito 5 anni dal momento dell’installazione, e viene da noi distribuito in Italia in collaborazione con Sivam”. Il costo? Varia in funzione dell’estensione della stalla e del numero delle videocamere, ma in generale è accessibile. E l’investimento si ripaga in termini di efficienza operativa, sicurezza e tranquillità. Scusate se è poco.
 

Termocamere in sala

A breve il sistema di videosorveglianza Farm Led for Breeding avrà la sua ciliegina sulla torta. “Sarà possibile – anticipa infatti D’Alessandro – posizionare alcune termocamere tra area di attesa e sala di mungitura, in modo tale che esse inquadrino le bovine dal di dietro, da sinistra, da destra e dal davanti. A ogni animale verrà assegnato un tag auricolare in grado di trasmettere il segnale al software di gestione e così l’allevatore, dallo schermo del proprio pc o del proprio smartphone, avrà il colpo d’occhio sulla temperatura corporea di ogni singolo animale e potrà vedere se ci sono parti infiammate: mammelle, piedi…”.

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Una delle videocamere di sicurezza è puntata sul distributore aziendale di gasolio, che in passato è stato preso di mira dai ladri

“Quando un organo è infiammato – spiega Paolo Baronchelli, allevatore, medico veterinario e consulente di Farm Led for Breeding – è anche caldo, e sul monitor collegato a queste termocamere apparirà di colore rosso. In questo modo l’allevatore potrà sospettare molto precocemente la presenza di una mastite di una patologia podale, o anche di uno stress termico di gruppo. L’importante è tarare bene le termocamere per evitare falsi positivi o falsi negativi, poi il gioco è fatto”.