Un anno a gonfie vele con lo Yeti

“A fine 2018 il nostro vecchio carro unifeed era ormai arrivato a fine corsa, il motore non funzionava più. Per cui ci siamo messi a cercare sul mercato una macchina che fosse adeguata alle nostre esigenze di allevatori che producono latte per Grana Padano”. Giovanni Bellei è un ventiquattrenne gentile e spigliato, e quando gli chiediamo per quali motivi la sua famiglia abbia scelto il semovente Yeti della Almetech per alimentare la mandria di casa, affronta la questione senza reticenze. “Le nostre vacche – spiega – consumano una razione costituita da insilati e fieni, per cui avevamo bisogno di una macchina in grado di tagliare e miscelare. In un primo tempo abbiamo ipotizzato l’acquisto di un robot, ma i modelli che abbiamo preso in esame non davano garanzie di sufficiente autonomia per quanto riguarda il taglio dei foraggi. A quel punto ci siamo messi alla ricerca di un carro tradizionale, a guida umana ma il più robotizzato possibile, e che fosse per giunta facilmente manovrabile all’interno della nostra stalla. E alla fine abbiamo scelto lo Yeti, che avevamo visto all’opera in un video e in costruzione presso la Almetech di Agna”.


Da sinistra: Giovanni Bellei insieme a papà Franco

Ed eccolo lì il gigante rosso-verde da 20 metri cubi di capienza che tutti i giorni aiuta Giovanni a sfornare la razione alimentare per le sue generose Frisone. “È una macchina imponente, ma molto comoda e veloce nelle lavorazioni” fa subito notare il nostro interlocutore.
 

Punti di forza

L’attenzione del cronista viene attirata dalle spazzole rotanti brevettate (vedi oltre), che rappresentano senza dubbio uno degli aspetti più innovativi di questo carro unifeed. “Le trovo molto utili per ripulire la corsia prima di distribuire la razione fresca, ma non sono gli unici punti di forza di questo carro”, osserva Giovanni, che subito ci propone la sua personale hit parade di quelli che a suo giudizio sono i plus dello Yeti: “al primo posto metterei lo scarico dietro alla cabina, con le telecamere che inquadrano e illuminano l’operazione, rendendola chiaramente visibile all’operatore. Per il sottoscritto, abituato allo scarico davanti alla posizione di guida, è stata veramente una novità molto apprezzata. Al secondo posto metterei la cabina, dotata di ogni comfort e in linea con le normative sulla sicurezza. Poi citerei il radiatore posizionato dietro al motore, che ripara il radiatore dalla polvere, rendendo più comoda la manutenzione. Infine ci piace la capienza di questa macchina, e la velocità di taglio dei 14 coltelli”.


La cabina è super-attrezzata (computer di bordo, 3 telecamere, joy-stick di comando delle spazzole) ed è dotata di ogni comfort

E oggi, a distanza di circa un anno dall’acquisto e dopo una media di quasi 5 ore di lavoro al giorno, anche l’alimentarista di fiducia della famiglia Bellei ha espresso il proprio apprezzamento per la nuova macchina: “in particolare per l’omogeneità della miscelata – sottolinea Giovanni –. Certo, sotto questo punto di vista il ricambio dei coltelli è come sempre fondamentale”. E sempre in tema di manutenzione, Giovanni conclude la nostra chiacchierata con un appello ai colleghi allevatori: “Lo Yeti è un carro molto tecnologico e per questo necessita di una manutenzione puntuale e accurata. Ma poi il gioco vale la candela”.


Lo scarico è posizionato subito dietro alla cabina di guida
 

Spazzole rotanti!

Yeti monta una novità brevettata a livello nazionale ed europeo: si tratta del gruppo-spazzole montato sulla parte antero-inferiore della macchina, davanti alle ruote. Le spazzole rotanti consentono all’operatore di avvicinare agli animali l’unifeed residuo prima dello scarico del prodotto fresco, evitando di passare sopra agli avanzi con le ruote.


Le spazzole rotanti brevettate rappresentano uno degli aspetti più innovativi di questo carro unifeed

Le spazzole sono rotanti nei due sensi, orario ed antiorario, e sono telescopiche, cioè si abbassano ed escono dalla sagoma della macchina di circa 50 cm a destra o a sinistra, e a lavoro ultimato rientrano in sagoma e si alzano. Il sistema è provvisto di tutte le sicurezze del caso, che fanno rientrare le spazzole qualora l’operatore si dimentichi di disinserirle quando spegne la macchina, o in caso di spegnimento involontario. Questo nuovo sistema consente di risparmiare tempo nella preparazione dello scarico e nello stesso tempo di fare un lavoro in più con la stessa macchina.