Salute bovina, il valore dell’immunostimolazione

Per ridurre gli antibiotici finora si usano molecole e approcci alternativi per il trattamento delle infezioni batteriche

Salute animale

Salute bovina, il valore dell’immunostimolazione

In Italia ed Europa la zootecnia da latte sta riducendo il consumo di antibiotici. Ma occorre anche prevenire stimolando la risposta immunitaria

Le vendite di antibiotici veterinari in tutta Europa sono diminuite di oltre il 20% tra il 2011 e il 2016, confermando che le linee guida della Ue e le campagne nazionali che promuovono un uso prudente degli antibiotici stanno avendo un effetto positivo. Gli sforzi volti a ridurre l’impiego di antibiotici nelle aziende agricole coinvolgono tutte le parti interessate nella produzione di prodotti di origine animale, ma allevatori e veterinari sono al centro di questi sforzi.
Tre principi di base che allevatori e veterinari devono tenere a mente includono:
1) zero uso profilattico. Il trattamento di mastiti, problemi respiratori e affezioni locomotorie rappresentano la maggior parte dell’uso terapeutico degli antibiotici nelle aziende da latte. Ridurre il consumo di antibiotici non significa interrompere o ridurre il loro uso quando necessari per curare un’infezione. In effetti, un corretto impiego terapeutico degli antibiotici implica l’uso “il meno possibile, ma quando necessario”. L’uso intramammario di antibiotici durante la messa in asciutta è al centro degli sforzi volti a ridurre il consumo di antibiotici nelle aziende. I protocolli di asciutta selettiva stanno diventando comuni nei Paesi europei e rappresentano un chiaro progresso dall’applicazione a tappeto (approccio profilattico) all’applicazione selettiva (approccio terapeutico).
2) uso corretto dell’antibiotico. Ad oggi sono stati sviluppati più di 100 principi attivi antibiotici; non tutti hanno lo stesso spettro di attività o comportano lo stesso rischio di diffusione della resistenza. Inoltre, non tutti hanno lo stesso valore per curare le infezioni difficili da trattare. Di conseguenza, sono state definite categorie di antibiotici, che aiutano a fare scelte applicative intelligenti. Le autorità europee hanno aggiornato la categorizzazione degli antibiotici all’inizio del 2019 in quelle che ora sono quattro categorie: gli antibiotici di categoria A devono essere evitati in medicina veterinaria e non sono autorizzati per l’uso in animali destinati alla produzione di alimenti; gli antibiotici di categoria B sono di uso limitato (ad es. chinoloni, cefalosporine di terza e quarta generazione); gli antibiotici di categoria C devono essere usati con cautela (ad es. macrolidi, fenicoli e cefalosporine di prima e seconda generazione); gli antibiotici di categoria D devono essere usati con prudenza (ad es. tetracicline, sulfamidici e penicilline naturali).
3) implementare alternative. Le alternative all’uso di antibiotici comprendono non solo molecole e approcci alternativi per il trattamento, ma anche e soprattutto per la prevenzione delle infezioni batteriche. In effetti, sono già in fase di attuazione nuovi approcci per sostenere la salute e le performance degli animali.
Da qui la raccomandazione di somministrare quotidianamente OmniGen™, un prodotto alimentare complementare per ruminanti brevettato, indicato per supportare la corretta funzione immunitaria. Numerosi studi di ricerca hanno dimostrato gli effetti dell’alimentazione di OmniGen™ sui marcatori chiave della funzione immunitaria. Dal lato pratico, i dati di campo raccolti in oltre 700 aziende hanno mostrato che il miglioramento della risposta immunitaria ha portato a una riduzione dell’incidenza di patologie infettive, come mastite e metrite, e altri problemi fortemente dipendenti dalla corretta risposta immunitaria, come la ritenzione di placenta, quando le aziende hanno inserito OmniGen™ nell’alimentazione delle bovine. Diminuire l’incidenza di queste malattie può portare a minore impiego di antibiotici necessari per il trattamento.

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Per chi alleva bovine da mostra è necessario porre la massima attenzione alla salute animale fin dalla fase della vitellaia
 

Esempi dall’Olanda

Bons Holsteins” è un grande allevamento di bovine di razza Holstein dei Paesi Bassi occidentali, che detiene molti titoli nazionali e internazionali conquistati alle più importanti rassegne zootecniche. Nico Bons e la sua famiglia sono alla ricerca di capi sempre migliori. “L’allevamento per la perfezione”, come afferma il loro slogan, richiede la massima attenzione verso la salute, e in particolare per i giovani animali: “con ogni probabilità vitelle che vanno incontro a problematiche sanitarie – osserva Bons – non raggiungeranno mai il proprio potenziale genetico”. Nico ha quindi iniziato a somministrare OmniGen™ in vitellaia, poi alle bovine da esposizione, e infine i buoni risultati lo hanno convinto a passare alla somministrazione a tutta la mandria. “La frequenza delle visite veterinarie è diminuita, tanto che il nostro veterinario ha chiesto se fossimo passati ad un altro consulente”, ricorda Nico. L’analisi dei registri della banca dati nazionale degli antibiotici MediRund conferma alla famiglia Bons che “il nostro uso di antibiotici era già sensibilmente calato dopo un breve periodo di somministrazione di OmniGen™, e dopo due anni la riduzione è ancora più marcata”. Limitatamente all’impiego nelle bovine in lattazione nell’ultimo anno si è assistito a una riduzione di oltre il 65%.

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La famiglia Bons al completo
 

Ritorno sull’investimento

Rommert Jorritsma possiede un’azienda di 130 vacche nel nord dei Paesi Bassi e impiega OmniGen™ da giugno 2017. “Prima di allora – afferma Jorritsma – stavamo avendo troppe problematiche sanitarie e questo portava a un elevato uso di antibiotici, ad alti costi veterinari e a perdite importanti nella produzione di latte”. Lavorando con gli specialisti di De Heus e Phibro Animal Health, Jorritsma ha implementato un programma per sostenere l’immunità delle sue bovine che includeva OmniGen™.
Ora registra meno problemi di salute, in particolare di mastiti e infezioni uterine, e recuperi più veloci: “i casi lievi di mastite adesso vengono semplicemente trattati con una pomata curativa, mentre i casi gravi hanno bisogno di un trattamento intramammario più breve rispetto a prima e le bovine si riprendono rapidamente”.
Jorritsma è molto soddisfatto dell’approccio adottato alimentando con OmniGen™ e dei risultati che sta vedendo. “Il mio uso di antibiotici è diminuito di oltre il 55% e il mio ritorno sugli investimenti è di circa 3:1”.

di Ruben Garcia-Gonzalez e Paolo Bozzi, Phibro Animal Health Corporation