Una superficie di riposo confortevole per le bovine in cuccetta

Gestione mandria

Una superficie di riposo confortevole per le bovine in cuccetta

Qual è il materiale migliore da distribuire? E con quale frequenza va ricambiato? Vediamo insieme le risposte

 

La stalla a cuccette necessita di una cura particolare nella progettazione e nella scelta dei materiali, al fine di evitare errori, purtroppo abbastanza frequenti, responsabili di problematiche a carico degli animali ospitati:
• scarsa frequentazione delle cuccette;
• scarsa pulizia;
• aumento delle alterazioni del manto (lesioni, gonfiori e aree prive di pelo);
• disturbo e stress.
Per sottolineare l’importanza di ciò, è sufficiente ricordare che i tempi medi giornalieri di riposo di una vacca da latte stabulata in una stalla a cuccette variano in base alla superficie di riposo utilizzata, passando dalle 7÷8 ore per il pavimento pieno di calcestruzzo, alle 14÷18 ore per la lettiera di paglia. Gli aspetti basilari da considerare nella progettazione delle cuccette sono, oltre le dimensioni e il tipo di attrezzature di contenimento (trattate nell’articolo precedente), la tipologia di superficie per il riposo.
La scelta del materiale da utilizzare come superficie di riposo deve essere fatta prendendo in considerazione diversi aspetti:
• il benessere dell’animale, privilegiando quelle soluzioni che aumentano i tempi di riposo, riducono le zoppie e le alterazioni del manto, e facilitano il movimento delle bovine;
• la gestione delle effluenti zootecnici e la tipologia di cuccetta adottata;
• l’igiene della superficie di riposo;
• la manodopera necessaria per l’eventuale installazione e la manutenzione;
• il costo e la reperibilità dei materiali.

 

Materiali utilizzabili

La lettiera è uno strato di paglia o di altro materiale destinato al riposo degli animali; la sua distribuzione, quindi, avviene nelle aree della stalla specificamente destinate al decubito delle vacche. Una buona lettiera deve avere queste caratteristiche:
• essere morbida e confortevole;
• deve assorbire umidità, rimanendo sufficientemente asciutta;
• non deve favorire la crescita batterica e contenere agenti patogeni;
• deve isolare termicamente;
• deve richiedere poca manutenzione per il mantenimento della necessaria igiene;
• non deve essere scivolosa.
Fra i materiali più comunemente impiegati per la lettiera delle cuccette distinguiamo:
materiali organici, come la paglia, la segatura, i trucioli di legno, la carta tagliuzzata e la fibra di cocco;
materiali inorganici, come la sabbia.
Nella tipologia di cuccetta a buca dev’essere preferita la paglia, in quanto è il materiale che rimane più a lungo nella buca stessa; caratteristiche analoghe ha anche la sabbia, mentre segatura e trucioli sono spostati con facilità dagli animali e possono uscire dalla buca in grande quantità. In questo tipo di cuccetta il pavimento può essere ricoperto da uno strato compattato di lettiera e letame, in modo da fornire all’animale un materassino al tempo stesso morbido e resistente; per mantenere a lungo le caratteristiche desiderate è sufficiente una periodica aggiunta di lettiera per sostituire quella rimossa dalla vacca. Nelle cuccette prefabbricate a cassonetto la presenza dei cordolini laterali permette di utilizzare convenientemente tutti i tipi di materiale da lettiera, compresi segatura e trucioli.
Nelle cuccette piene con semplice pavimento di calcestruzzo in pendenza, infine, l’unico materiale consigliabile è la paglia lunga, per la sua maggiore coesione, mentre del tutto inadatti risultano gli altri materiali.
Il consumo giornaliero e la frequenza di distribuzione della lettiera variano in base al tipo di cuccette e al materiale da lettiera utilizzato. Si possono indicare consumi medi annuali per cuccetta di circa:
• 500 kg per la segatura e i trucioli;
• 900 kg per la paglia trinciata;
• 1.100 kg per la paglia lunga;
• 1.500 kg per il separato;
• 1.800 kg per la sabbia.

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Lettiera di paglia

La lettiera di paglia rappresenta la migliore soluzione per le cuccette a “buca”; deve essere distribuita in un quantitativo giornaliero di circa 2÷3 kg per capo, per uno spessore consigliato del letto di 0,2÷0,25 m e con una frequenza di distribuzione di 2÷3 volte alla settimana. La paglia può essere utilizzata in diverse forme:
• lunga;
• trinciata (lunghezza 4-8 cm);
• pellettata.
La paglia lunga, se da un lato è in grado di aumentare il livello di comfort degli animali, dall’altro, in caso di non corretta igiene, può rappresentare una notevole fonte di contaminazione per i capezzoli degli animali.
La paglia trinciata è un materiale molto utilizzato e se viene gestita in modo corretto, mantenendola pulita e asciutta, è in grado di fornire una superficie di riposo molto confortevole (Kour, 2017). Nella tabella 2 vengono riassunti “pro” e “contro” della paglia.

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Separato solido

Fra i materiali organici, un discorso a parte merita la frazione solida stabilizzata. Infatti, la progressiva diffusione di sistemi di ricircolo e di separazione solido/liquido delle deiezioni ha fatto sorgere negli allevatori e nei tecnici un forte interesse verso un materiale da tempo utilizzato negli Usa; anche in questo caso, però, sono da verificare i tempi di stabilizzazione, lo stato igienico-sanitario degli animali e le implicazioni economiche e gestionali.
In diversi Paesi europei l’utilizzo del separato come lettiera in cuccetta è diventato negli ultimi anni sempre più diffuso in particolare per la possibilità di “combinare” questo materiale con il pavimento fessurato delle corsie (van Gastelen et al., 2011) e per il costo contenuto che esso può avere, in particolare per quelle aziende che già dispongono di questo materiale.
Alcuni autori sconsigliano l’utilizzo della frazione solida in condizioni climatiche caratterizzate da piovosità e tasso di umidità elevati, per il possibile aumento di problemi igienico-sanitari.
Secondo Ferrari et al. (2008) la frazione solida palabile ottenuta dal trattamento di separazione può essere utilizzata nelle cuccette a “buca” come materiale da lettiera alternativo alla paglia, a patto che esso venga sottoposto preventivamente a un processo di compostaggio e parziale essiccazione, con l’effetto positivo di ridurre la carica microbica, migliorandone le caratteristiche di igienicità e di pulizia degli animali.
Nelle stalle che non “compostano” la frazione solida separata, le lettiere possono risultare più umide con animali più sporchi e aumento del numero di cellule somatiche. Si tratta di stalle dove è diffuso l’impiego di additivi finalizzati a limitare lo sviluppo di patogeni nella lettiera.
La frazione solida stabilizzata può essere distribuita in un quantitativo giornaliero di circa 3,5÷4,5 kg/capo, per uno spessore consigliato del letto di 0,2÷0,3 m e con una frequenza di distribuzione pari a una o due volte alla settimana.

 

L’uso della sabbia

Fra i materiali inorganici la sabbia rappresenta sicuramente quello maggiormente utilizzato, soprattutto negli Stati Uniti. La sabbia può essere distribuita in un quantitativo giornaliero di circa 4,5÷5,5 kg/capo, per uno spessore consigliato di 0,1÷0,2 m e con una frequenza di distribuzione di una volta ogni 10÷15 giorni.
Questo materiale è interessante in particolare per gli aspetti igienico-sanitari, in quanto riduce fortemente la percentuale di mastiti e di lesioni agli arti e agli unghioni, e per la richiesta di minore manutenzione delle cuccette rispetto agli altri materiali da lettiera, ma ha come grossi limiti i deleteri effetti sugli impianti convenzionali di asportazione e movimentazione delle deiezioni (pompe, mezzi meccanici) e la sua sedimentazione sul fondo delle strutture di stoccaggio dei liquami.
Soluzioni alternative di asportazione e stoccaggio e sistemi di separazione solido/liquido già applicati negli Stati Uniti potrebbero permettere un vantaggioso utilizzo della sabbia anche nella realtà italiana. Inoltre, la sabbia è un ottimo drenante e non è in grado di assorbire acqua, per cui lo strato superficiale rimane sempre abbastanza asciutto, risultando fresco d’estate e caldo d’inverno.
È possibile utilizzare diversi tipi di sabbia (fine e grossolana), ma risulta fondamentale che questa non contenga pietre, materiale organico, argilla e che abbia una struttura porosa. La sabbia fine è sicuramente meno porosa, può intaccare più facilmente i componenti dell’impianto di mungitura e può contenere una quantità eccessiva di materiale estraneo. Per contro, sembra essere più facilmente compattabile, per cui rimane più a lungo nella buca; inoltre, questo tipo di sabbia rimane in sospensione più a lungo, è più facile da agitare e sembra essere meno abrasivo sugli impianti di asportazione delle deiezioni rispetto alla sabbia grossolana. 

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La sabbia è un ottimo drenante e non è in grado di assorbire acqua, per cui lo strato superficiale rimane sempre abbastanza asciutto, risultando fresco d'estate e caldo d'inverno

 

Materiali sintetici

La cuccetta a pavimento pieno dovrebbe prevedere sempre l’impiego di materiali sintetici che forniscono una superficie di riposo più confortevole rispetto al nudo pavimento. Nelle cuccette a buca, invece, il loro utilizzo non è adatto per motivi igienico-sanitari (scarso drenaggio) e costruttivi.
Nelle soluzioni più recenti proposte sul mercato, si è posta particolare attenzione al comfort dell’animale, prevedendo superfici resistenti, ma nello stesso tempo morbide, anche al fine di limitare le alterazioni del manto degli animali. Si tratta di soluzioni interessanti e di estrema attualità, che devono essere attentamente valutate dagli allevatori e dalla ricerca scientifica, perché sono in grado di influenzare il benessere e lo stato igienico-sanitario degli animali allevati e il management aziendale, permettendo di movimentare e stoccare deiezioni fluide (liquame) e riducendo gli oneri relativi all’approvvigionamento di lettiera.
Nonostante essi vengano commercializzati come prodotti che non richiedono lettiere, numerosi studi hanno evidenziato che l’aggiunta di uno strato di lettiera (con frequenza di distribuzione di 2-3 volte alla settimana) li rende molto più “attraenti” per le bovine e molto più performanti, con miglioramento della pulizia degli animali e riduzione delle alterazioni del manto (Dimov e Marinov, 2021).
Nella scelta del materiale sintetico occorre porre anche una particolare attenzione alla durata dei materiali utilizzati, garantiti generalmente per 5÷10 anni. Numerosi sono i modelli e le varianti che si trovano oggi in commercio, ma due sono le categorie principali nelle quali possono essere raggruppati: tappetino e materassino vero e proprio.

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Materasso con aggiunta di lettiera (fonte: Agriprom) 

 

Tappeti monostrato

I tappetini sintetici, generalmente in caucciù estremamente resistente dello spessore di circa 10 mm, presentano una superficie superiore antisdrucciolevole, con profilo martellato o con scanalature. 
I modelli disponibili sul mercato sono confezionati ad elementi singoli, anche ad incastro oppure in rotolo, ma in questo caso è vincolante l’utilizzo di battifianchi ad un solo appoggio anteriore. Numerosi studi hanno dimostrato come i tappetini sintetici rappresentino una soluzione tra le meno gradite dagli animali, con tempi di riposo giornalieri non superiori alle 8÷10 ore. 
Questi materiali, pur presentando alcuni vantaggi rispetto ai materassini, quali il minore costo, la facilità d’installazione e la probabile maggiore durata, nelle loro versioni tradizionali non sono consigliabili perché risultano estremamente rigidi e poco confortevoli, causando con maggiore frequenza delle lesioni agli arti degli animali. Sul mercato sono presenti anche tipologie di tappetini di nuova generazione, nei quali è stato ridotto il problema dell’eccessiva rigidità grazie a particolari alette nella parte sottostante.
In ogni caso, come già ricordato, essi devono essere utilizzati con uno strato aggiuntivo di lettiera (per esempio, segatura o paglia pellettata) in quantità proporzionale alla durezza del tappeto al fine di aumentare la frequentazione delle cuccette e ridurre le alterazioni del manto delle bovine. La scelta del materiale da lettiera dovrà considerare anche la tipologia di asportazione delle deiezioni dalle corsie.

 

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Tappeto morbido

 

Materassi ad hoc

Il mercato propone anche un materasso vero e proprio, costituito generalmente da:
• un rivestimento esterno di tessuto sintetico, ad alta resistenza al calpestamento e impermeabile;
• uno strato interno di materiale morbido (granulato di caucciù, gommapiuma o addirittura acqua).
Nella scelta dei modelli da utilizzare sono sconsigliati i materassi:
• particolarmente duri, perché causano un aumento delle alterazioni del manto e una riduzione dei tempi di riposo, nonché lesioni agli arti. Secondo alcune prove sperimentali negli animali che riposano su questi materiali sembrerebbero molto evidenti le zone senza peli, le croste e le ferite aperte delle articolazioni tarsali;
• eccessivamente morbidi, e spesso poco resistenti, come alcuni modelli di materassi a “salsicciotto”, perché possono essere facilmente soggetti a rotture con rapido deperimento dei materiali interni, con necessità di sostituzione anticipata dei materassi e con un pericoloso aumento delle problematiche igienico-sanitarie.
Sul mercato esistono modelli a più strati con il giusto compromesso fra due necessità contrapposte, ossia l’impermeabilità dello strato esterno e la morbidezza di quello interno, i quali permettono un’ottima frequentazione delle cuccette con buoni tempi di riposo.

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Materasso a più strati (fonte: Kraiburg) 

 

Anche in questo caso comunque dovrebbero essere utilizzati con uno strato aggiuntivo di lettiera per migliorarne le performance per ridurre l’incidenza di aree prive di pelo lesioni e gonfiori. Sui materassi sintetici si consiglia l’aggiunta 1÷3 volte alla settimana di un leggero strato di lettiera (generalmente segatura o paglia trinciata), in questo modo la superficie della cuccetta si mantiene più asciutta e più pulita con un aumento dei tempi di riposo e una riduzione delle lesioni agli arti. 

 

di Alessandro Gastaldo - Centro Ricerche Produzioni Animali, Soc. Cons. p. A. di Reggio Emilia