O sei efficiente o non ce la puoi fare

Alfredo Lucchini è attentissimo ai risultati della sua stalla, anche se, come capita con tutti coloro che amano il “basso profilo”, tirargli fuori un numero o un prezzo è impresa delicatissima. Ma la persona è vivace e conosce bene il mondo zootecnico, dove ha scelto di lavorare dopo una decennale esperienza come ingegnere meccanico nell’industria pesante.
Lo incontriamo all’azienda agricola Pila, nel cuore della provincia di Piacenza, a poca distanza da Calendasco.


Alfredo Lucchini, un ingegnere meccanico con la passione per il latte

Una stalla che è cresciuta nel tempo, come testimoniano i vari edifici che si affiancano l’un l’altro, con stili e concetti costruttivi ben diversi fra loro, ma sempre funzionali agli obiettivi che i Lucchini si sono posti. Il filo conduttore di tutte le scelte è una parola sola: efficienza. Termine che Alfredo declina in maniera sempre diversa, ribadendo però un concetto chiaro: ogni investimento deve servire per mettere in condizione la vacca di produrre tutto il latte che il suo patrimonio genetico è in grado di offrire. Tutto il resto non serve. E quando il discorso si sposta sul lungo periodo caratterizzato dall’emergenza Covid-19, il concetto di avere una stalla efficiente torna fuori con forza: “L’effetto Coronavirus in stalla è stato minimo, ma ci ha spinto ulteriormente - ricorda Alfredo - ad essere il più possibile autonomi per ridurre l’ingresso del personale esterno, a cominciare dal veterinario. È chiaro che per le urgenze lo si debba chiamare, ma il fatto di aver costruito negli anni una mandria sana ci ha aiutato anche in questo frangente.


Ventilatori con inverter per garantire alle vacche un ambiente ottimale anche d’estate
 

Standardizzare le procedure

Lo stesso dicasi per i protocolli riproduttivi, che rappresentano un investimento di tempo e denaro quando li implementi, ma che allo stesso tempo danno ordine al lavoro in stalla, in qualsiasi frangente. Il test di non gravidanza a 28 giorni, ad esempio, è entrato nella nostra stalla da diverso tempo ed è un sistema affidabile per la gestione della riproduzione, anche se per utilizzare correttamente il kit diagnostico occorre dedicare a questa attività il tempo necessario. Ma alla fine, tutte queste attenzioni per la mandria - ribadisce Lucchini - pagano in termini di efficienza, produttività e tranquillità degli animali. Aldilà dei problemi che il lockdown ha creato all’Italia e alle situazioni difficili di chi è risultato positivo al Covid-19, questi mesi sono stati l’occasione per sistemare finalmente quell’infinità di piccoli lavori che ogni allevatore lascia sempre da parte, ma che prima o poi vanno affrontati. Abbiamo persino irrigato il frumento, cosa che non facevamo da una vita”. Se invece il discorso di sposta sul mercato del latte, alle certezze dell’allevatore, si affiancano infinite variabili indipendenti dalla sua volontà. Anche su questo fronte Alfredo Lucchini può mettere sul tavolo una significativa esperienza maturata in Agri Piacenza Latte, il consorzio di cui suo padre Marco è presidente. Una realtà con stalle distribuite in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, che quotidianamente gestisce e commercializza 5000-6000 tonnellate di latte prodotte nelle aziende degli oltre 150 soci.


L’impianto di raffrescamento delle vacche in mangiatoia autocostruito da Alfredo e i suoi collaboratori
 

Latte, il mercato è fluido

“Per il momento l’attività del caseificio di Agri Piacenza Latte a cui conferiamo il prodotto sta procedendo positivamente e non ci sono mai stati fermi. I magazzini ci sono e si possono riempire di formaggio da portare a stagionatura, per cui in questa fase non abbiamo elementi di particolare preoccupazione, confidando che la ripresa rimetterà in moto un settore, quello dell’Horeca, che è stato totalmente bloccato dall’emergenza Coronavirus e che per Agri Piacenza Latte rappresentava un canale importante. Nelle settimane di lockdown milioni di Italiani si sono ritrovati a mangiare a casa due volte al giorno e questo – commenta Alfredo - ha fortunatamente dato una positiva spinta ai consumi domestici di numerosi prodotti, formaggi compresi. Sul fronte dell’export l’inizio anno è partito alla grande per alcune Dop come il Grana Padano, con un +28%, ma impossibile prevedere come andranno i prossimi mesi”.


Il latte viene destinato alla trasformazione in Grana Padano
 

Realtà consolidata

Agri Piacenza Latte è un mondo estremamente diversificato, che raccoglie ben 26 tipologie diverse di latte, alcune delle quali in questo momento sono in sofferenza più di altre, ma il Consorzio ha continuato a ritirare il prodotto regolarmente da tutti i soci: “non abbiamo lasciato indietro un singolo litro di latte, pur sapendo che si naviga a vista. E gli appelli a ridurre la produzione che abbiamo sentito in queste settimane non ci hanno visto per nulla d’accordo, perché non hanno un senso concreto se non c’è una reale programmazione e sembrano più che altro speculazioni commerciali legate al momento difficile”. Alfredo è la quarta generazione di Lucchini a guidare l’azienda di famiglia, fondata dal bisnonno alla fine del 1800. Un legame forte con il territorio che si è ulteriormente stretto da quando Alfredo è entrato a tempo pieno nella gestione aziendale: “La nostra non è una stalla di grandi dimensioni, in media mungiamo dalle 125 alle 140 vacche, ma da sempre puntiamo non tanto ad ingrandire la mandria, ma ad incrementare la produzione del singolo capo. Al momento le medie sono attorno ai 34 litri, ma l’obiettivo che mi sono posto è di arrivare a quota 39. La genetica c’è e tutto quello che manca è nelle mani dell’allevatore, non ci sono scuse”.


A casa Lucchini, spazio alla rimonta interna e massima attenzione alla gestione
 

Impianto fai da te

“E, visto che in famiglia ci piace non restare mai con le mani in mano, da vero ingegnere mi sono autocostruito l’impianto di bagnatura delle vacche in mangiatoia, utilizzando tubi in acciaio di seconda scelta prodotti da un’azienda piacentina e applicando degli ugelli acquistati su internet, con una spesa minima e ottimi materiali. Perché la lotta al caldo è senz’altro uno degli strumenti più efficaci per non far fermare la mandria e non perdere preziosi litri di latte. I ventilatori con inverter che abbiamo appena installato dovranno dimostrare la loro efficacia nei prossimi mesi, ma sono convinto che il benessere delle vacche premierà il nostro investimento. Tutto il resto ce lo dobbiamo giocare sul fronte riproduttivo, abbassando ancora il parto concepimento, e sulla fertilità. Non credo che per un allevatore attento ai costi sia utile ingrandire la stalla con vacche che non arrivano ai 30 litri, pensando solo all’effetto moltiplicatore delle nuove lattifere, perché questo è il modo perfetto per creare una situazione economica difficilmente sostenibile. Per il resto, da allevatore, penso che potersi ritagliare qualche giornata per sé stessi e per la propria famiglia - conclude Alfredo - sia un indice altrettanto importante da tener presente, perché non si può solo lavorare, ma si deve trovare il tempo anche per lo sport e per gli hobby. Se l’azienda è strutturata bene possiamo e dobbiamo permettercelo”. 


L’immancabile Santo Antonio Abate nel cortile dell’azienda agricola