Mosche? C’è il team Bioprotection di Elanco

All’inizio dell’estate 2019, la vitellaia dell’azienda Pratofontana era fortemente infestata

Gestione mandria

Mosche? C’è il team Bioprotection di Elanco

Oltre all’adulticida Agita e al larvicida Neporex, l’azienda farmaceutica mette a disposizione una squadra di esperti per consigliarvi le modalità d'intervento

“Nonostante avessimo migliorato la gestione della mandria, eravamo in piena emergenza con le mosche: la vitellaia era invasa dagli insetti adulti, e le vacche in mungitura stabulate su lettiera permanente si radunavano tutte sotto lo stesso ventilatore, con conseguenti problemi di igiene e di calpestamenti”. La mimica facciale di Michele Negrinotti, medico veterinario, vale più di mille parole quando ripercorre insieme a noi l’esperienza vissuta la scorsa estate, in una delle tre stalle dell’Azienda agricola Cooperativa Pratofontana di Reggio Emilia.
Il suo racconto parte dal sito di allevamento più vicino alla città, dove vengono munte circa 630 bovine: “in vitellaia la situazione era divenuta intollerabile. Gli animali erano ricoperti di mosche, e c’erano addirittura alcuni casi di miasi (lesioni infette di cute, sottocute e talora muscoli provocate dalle larve di mosca: nda) che abbiamo dovuto curare con il disinfettante chirurgico. I dispositivi a filo utilizzati contro le mosche davano sollievo per un giorno al massimo, poi si ricoprivano di insetti morti ed erano da cambiare”.

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I dispositivi a filo utilizzati per proteggere i vitelli dalle forme adulte avevano scarsa efficacia…
 

Le dritte giuste

Chi ci è passato, lo sa bene: in situazioni di estrema pressione, non è mai facile capire quale sia la scelta giusta. Ma Michele Negrinotti fa centro, perchè decide ricorrere all’esperienza del team Bioprotection di Elanco per una consulenza sul da farsi. “Marcello Guadagnini, il tecnico del team, è arrivato qui in azienda e come prima cosa ci ha suggerito di utilizzare, insieme ai fili, un potente adulticida come Agita. Opportunamente diluito e spennellato sui box dei vitelli a frequenza elevata, ha dato velocemente buoni risultati: dopo poche applicazioni, i voli degli insetti adulti sono vistosamente calati e la salute dei vitelli è via via migliorata. Ma l’intervento di Elanco è stato determinante anche per risolvere il problema delle vacche adulte”.

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Michele Negrinotti, responsabile gestionale e sanitario della Cooperativa Pratofontana (a destra), insieme al tecnico aziendale Andrea Bacigalupi nella vitellaia risanata

Come sopra accennato, le 250 bovine in lattazione stabulate all’interno di un grande capannone a lettiera permanente (40 x 120 metri) raffrescato con gli elicotteri, tendevano a raggrupparsi sotto a un unico ventilatore. Effetto dello stress da caldo per difetto di aerazione oppure dello stress da mosche? “Sicuramente dello stress da mosche – osserva Michele – ma lo abbiamo capito solo in un secondo momento, ovvero man mano che staccavamo a uno a uno gli elicotteri per spostare le bovine verso le aree dove la lettiera era ancora pulita. Un accorgimento che funzionava bene, tranne quando spingevamo gli animali verso il fondo della lettiera, dove ci sono la fossa di raccolta dei liquami e la letamaia”. Aree risultate abbondantemente infestate dalle larve di mosca. “A quel punto – continua Michele – abbiamo deciso di utilizzare il larvicida Neporex. Ma il bello è venuto quando ci siamo messi a calcolare, con il supporto di Elanco, su quale metratura distribuire il larvicida e a quale dosaggio”.

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La vitellaia risanata

La letamaia era infatti un cumulo di enormi dimensioni, e idem la fossa dei liquami: insieme ai bordi della grande lettiera, la superficie da irrorare risultava pari a circa due campi da calcio. “Motivo per cui, per poter passare ovunque, abbiamo scelto il dosaggio più basso fra quelli consigliati, in modo tale da poter somministrare abbondante prodotto ove necessario”.
 

Applicazione smart

Interessante anche la metodologia di applicazione utilizzata dal dottor Negrinotti e dal suo aiuto, il tecnico aziendale Andrea Bacigalupi: “a fronte di una superficie da trattare molto ampia – continua infatti Michele – abbiamo dovuto trovare un sistema di distribuzione rapido. In pratica abbiamo montato sul trattore la vasca precedentemente usata per il melasso, insieme alla relativa pompa leggermente modificata. A quel punto abbiamo innestato la lancia e nel giro di un paio d’ore, con Andrea alla guida del trattore e io a manovrare la lancia, abbiamo spruzzato la soluzione larvicida ove stabilito. Ma con il senno di poi, il segreto è stata l’attenzione dedicata alla preparazione della soluzione larvicida: abbiamo riempito la vasca con pazienza, a colpi di secchiate di acqua tiepida in cui i granuli di Neporex erano ben disciolti. È stata quella la fase più lunga e delicata”.

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Così realizzato, il trattamento ha dato rapidamente i risultati sperati: “in estate – conclude infatti Negrinotti – il ciclo vitale della mosca è di soli 4 giorni, per cui nel giro di poco tempo la popolazione di insetti adulti è crollata, e grazie all’azione preventiva del larvicida sulla schiusa di nuovi insetti, le vacche sono tornate a distribuirsi uniformemente sulla lettiera. Dopo una prima applicazione dei due prodotti, Agita e Neporex, nel corso dell’estate siamo intervenuti altre due volte, su una superficie meno estesa e seguendo la frequenza consigliata dall’azienda produttrice. E così per il resto della stagione calda con le mosche non abbiamo più avuto problemi”.